Situazione da tenere sotto controllo quella delle polveri del Sahara. In particolare, è Roma a dover fronteggiare l’allarme in queste ore.
Allarme polveri del Sahara. Un imponente carico di pulviscolo proveniente dal deserto africano è arrivato sul cielo di Roma in questi giorni generando non poca preoccupoazione. Già nelle giornate di Pasqua e Pasquetta il Comune aveva raccomandato ai soggetti a rischio di evitare di esporsi prolungatamente alle alte concentrazioni di inquinanti ma adesso la situazione starebbe raggiungendo il suo picco.
Polveri del Sahara a Roma: l’allarme
Un imponente carico di pulviscolo, proveniente dal deserto del Sahara, ha colorato il cielo della Capitale in questi ultimi giorni. Roma è stata avvolta dal colore rosso-arancio, tanto che il Campidoglio ha emesso una determinazione dirigenziale di informazione alla cittadinanza, adottando un provvedimento di contenimento dell’inquinamento atmosferico.
Tale situazione si è verificata a causa del “trasporto di materiale particolato di origine naturale a lunga distanza (eventi sahariani)” che ha generato il superamento del valore limite giornaliero di PM10.
Le raccomandazioni del Comune sono arrivate poi ai cittadini anche a causa degli elevati livelli di smog che si aggiungono alla situazione critica di questi giorni dovuta alla sabbia del deserto.
In questo senso, per cercare di far fronte all’emergenza ed evitare problematiche per i soggetti più a rischio come bambini e anziani, l’avviso principale è quello di non uscire di casa. Tragli altri suggerimenti anche quello di utilizzare modalità di mobilità sostenibile, adottare comportamenti di guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti, limitare ulteriormente gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici.
La data del picco e la durata dell’allerta
Come riportato da Open, lo smog sarà oltre i livelli di guardia fino a venerdì 5 aprile 2024 almeno stando ai dati di Arpa Lazio. Il picco assoluto arriverà nella giornata di martedì 2 aprile. Il dato del Pm10 è a 113 microgrammi per metro cubo, ovvero più del doppio rispetto alla soglia dei 50. I giorni successivi si arriverà rispettivamente a 112 e 106.