Trovata a Pompei una tomba con un corpo in parte mummificato: apparteneva a Marcus Venerius Secundio. È uno degli scheletri meglio conservati della città antica.
Nuova entusiasmante scoperta a Pompei, dove un gruppo di studiosi e ricercatori ha portato alla luce una tomba con un corpo in parte mummificato. Sono ovviamente tanti gli interrogativi irrisolti sulla tomba e maggiori informazioni saranno disponibili sono con il proseguimento dei lavori da parte degli esperti.
Pompei, trovata una tomba con un corpo in parte mummificato
I lavori sono stati condotti in collaborazione con l’Università Europea di Valencia. La tomba è a suo modo unica, assicurano gli esperti. È circondata da una sorte di recinto e la facciata è decorata con piante verdi. Le principali incognite riguardano ovviamente il corpo. Un corpo in parte mummificato in un momento storico durante il quale i corpi degli adulti venivano cremati e le ceneri venivano spesse conservate. Il corpo ritrovato nella tomba è in buone condizioni e rappresenta un vero e proprio patrimonio per gli studiosi. Ci sono ancora i capelli, parte del tessuto che ricopriva il corpo, un orecchio è intatto o comunque si è conservato molto bene.
Stando alle informazioni a disposizione, la tomba, situata all’esterno di Porta Sarno, risale agli ultimi anni della vita di Pompei. La tomba appartiene a Marcus Venerius Secundio. Si tratterebbe di un liberto. Ex custode del Tempio di Venere e probabilmente Augustale. Si tratta di un ex schiavo che aveva raggiunto un certo agio economico.
Zuchtriegel: “Uno degli scheletri meglio conservati della città antica”
Intervenuto ai microfoni dell’Ansa, Zuchtriegel ha assicurato che si tratta di “uno degli scheletri meglio conservati della città antica“.
Il Direttore ha parlato anche nel dettaglio della scoperta e dell’uomo trovato nella tomba: “Doveva avere più di 60 anni e non aveva mai svolto lavori particolarmente pesanti“
Dario Franceschini: “Pompei non smette di stupire”
“Pompei non smette di stupire e si conferma una storia di riscatto, un modello internazionale, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi“, esulta il ministro Dario Franceschini, che ha poi voluto ringraziare i professionisti del settore.