Ponte Morandi, nove misure cautelari per falsi report
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ponte Morandi, nove misure cautelari per falsi report sulle condizioni delle infrastrutture

Ponte Morandi

Ponte Morandi, nove misure cautelari per falsi report sulle condizioni delle infrastrutture gestite da Autostrade.

Gli uomini delle Forze dell’Ordine hanno consegnato nove misure cautelari per falsi report sulle condizioni del Ponte Morandi di Genova.

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Ponte Morandi, nove misure cautelari per falsi report

Le notifiche sono state consegnate dalla Guardia di Finanza a persone accusate di aver rivisto i report sulle condizioni dei ponti e delle infrastrutture gestite da Autostrade.

Tra le persone raggiunte da misure cautelari ci sono dirigenti appartenenti ad Autostrade e Spea. I militari delle Fiamme Gialle hanno consegnato la notifica anche a un consulente esterno che offriva la sue prestazioni alle due società che fanno capo ad Atlantia.

I soggetti saranno sospesi da pubblici esercizi per i prossimi dodici mesi. Secondo gli investigatori questi avrebbero continuato a manomettere i resoconti sulle condizioni delle strutture anche dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi.

Ponte Morandi
Ponte Morandi

Le indagini degli inquirenti nell’inchiesta bis

L’operazione si colloca nella seconda inchiesta nata in seno al crollo del cavalcavia sul Polcevera. nel registro degli indagati compaiono quindici persone,

Il lavoro degli inquirenti è incentrato sui crolli avvenuti nel corso degli anni su altri viadotti della tratta gestita da Autostrade, Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori ci sono il crollo del viadotto Pecetti e quello del viadotto Paolillo. Per entrambe le strutture gli inquirenti avrebbero rintracciati report ammorbiti che avrebbero minimizzato i problemi effettivamente presenti sui cavalcavia.

Contrasti nel governo sulle concessioni ad Autostrade

La notizia riaccende la discussione nata in seno al neonato governo sulle concessioni alla società Autostrade. Dal giorno della caduta del Ponte Morandi il Movimento Cinque Stelle ha chiesto la revoca delle concessioni. Il processo non è andato in porto durante il governo gialloverde e potrebbe non risolversi in tempi brevi nel Conte II. Il neo ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, in quota Pd, ha sottolineato come il programma preveda la revisione e non la revoca delle concessioni.

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ultimo aggiornamento: 13 Settembre 2019 15:21

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