Lavoro: a Portofino lo stipendio vale 236 bottiglie d’acqua

Lavoro: a Portofino lo stipendio vale 236 bottiglie d’acqua

Lo stipendio di un cameriere a Portofino è molto più basso di quello che portano ai tavoli.

Il dibattito sul lavoro vede spesso imprenditori che si scagliano contro i giovani che non vogliono lavorare. Ma i fatti sono ben diversi. I giovani vogliono lavorare ma non a condizioni disumane. A Portofino dove i prezzi sono da extra lusso, i camerieri vengono pagati 1.180 euro al mese. L’inviato de La Stampa nella zona turistica denuncia la condizione dei lavoratori stagionali di cui tanto lamentano l’assenza.

Bottiglie d’acqua che costano 5 euro l’una e il parcheggio giornaliero costa 37 euro. Una ragazza di 19 anni lavora per aiutare sua madre e dare il suo contributo alle spese racconta la dura esperienza svilente e poco dignitosa che devono affrontare i giovani in località come queste. “Una signora mi ha sgridato perché avevo appoggiato il bicchiere un po’ di lato, secondo lei” racconta. “E poi mi ricordo una mancia da 15euro” che però ha dovuto portare in cassa e dividere a fine mese con tutti i camerieri.

Ristorante

Costi alti ma stipendi bassi per i camerieri: il dramma del turismo italiano

Un’estate sold-out anche a Portofino, i turisti dagli americani ai nordeuropei stanno arrivano in tutte le località turistiche d’Italia. Ma nonostante le casse dei ristoranti e degli hotel ingrassano, le tasche di chi contribuisce in modo sostanziale a far andar avanti questo business restano sempre più vuote. Inflazione più alta e prezzi più alti, tutto costa di più. Anche una pallina di gelato che a Portofino costa 3,50 euro.

Spritz a 14 euro e coperti a 5 euro dove ci sono lavoratori che trovano solo contratti a termine, la piaga del lavoro italiano. “Sono in Italia da sei anni, trovo solo lavori con contratto a termine. Devo accettarli per vivere.” racconta una ragazza di origini peruviane che ha uno stipendio di 1300 euro al mese lavorando sabati, domeniche e notti. Nonostante gli stabilimenti balneari e altri imprenditori denuncino la mancata volontà dei giovani di lavorare nel weekend.