Giorgia Meloni smentita: anche ai commercianti conviene essere..

Giorgia Meloni smentita: anche ai commercianti conviene essere..

Un’analisi condotta dalla Banca d’Italia rivela se ai commercianti conviene essere pagati con pagamenti elettronici o in contanti.

A dispetto di quello che si pensa sul costo dei pagamenti elettronici e sulle commissioni che i commercianti devono pagare su ogni transazione, il contante costa di più. Lo rivela un’analisi condotta dalla Banca d’Italia che mostra quanto il contante possa apparire in prima battuta più economico del pagamento elettronico ma in percentuale il suo costo è più elevato.

Il costo del contante, se ogni singola transazione può essere ritenuta economica, è più elevato a causa dei maggiori oneri legati alla sicurezza tra cui furti, assicurazioni e varie. Il costo annuo complessivo per gli esercenti è circa di 3,8 miliardi di euro (0,23 per cento del PIL). L’indagine condotta da Bankitalia rileva un risparmio complessivo di risorse per la produzione e l’utilizzo di mezzi di pagamento per effetto della graduale migrazione dal contante agli strumenti elettronici. Il costo sociale (netto complessivo) in Italia è stimato in 11,9 miliardi di euro, pari allo 0,71 per cento del PIL.

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Lo studio smonta la tesi del governo

Oltre ai vari oneri che vanno a discapito del contante come il sommerso e le attività illecite, c’è anche il costo complessivo. Come si legge nel rapporto, ci sono anche i costi di trasporto e stoccaggio oltre che “il tempo di lavoro necessario per la gestione manuale dello strumento, presso le casse e il punto vendita, l’ammortamento e la manutenzione dei registratori di cassa”.

Bankitalia smonta anche la tesi del governo secondo cui eliminare le sanzioni sui pagamenti elettronici favorirebbe i negozi di prossimità perché come emerge dallo studio che ad ammortizzare meglio i costi legati al contante siano la piccola e grande distribuzione organizzata.

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