Poseidon: il gasdotto da Israele in Puglia

Poseidon: il gasdotto da Israele in Puglia

Poseidon, il progetto di un gasdotto dimenticato torna alla luce: da Israele, passando sotto il Mar Mediterraneo, arriverebbe fino in Italia.

Il progetto del gasdotto chiamato EastMed-Poseidon era stato autorizzato un decennio fa e poi dimenticato. I rallentamenti ai lavori del progetto derivavano dall’intenzione di non intaccare gli equilibri presenti nella regione mediterranea. Evitando così anche il rischio di alimentare delle tensioni con la Turchia. Ma la crescente necessità di approvvigionamento del gas da diverse fonti ha fatto ripartire il progetto del gasdotto. Quest’ultimo trasporterà gas per quasi duemila chilometri, dal Bacino Levantino nel Mediterraneo Orientale, tra Israele, Egitto e Cipro, fino ad Otranto.

Gasdotto Poseidon: il progetto riparte

gas naturale fornello

Il progetto del gasdotto denominato Poseidon dovrebbe riuscire a trasportare oltre dieci miliardi di metri cubi di gas all’anno. Le sue capacità potrebbero però anche essere raddoppiate. Le tempistiche dei lavori potrebbero richiedere, secondo i protagonisti della realizzazione del progetto, Depa e Igi Poseidon, dai tre ai quattro anni. La data di inizio dei lavori è stata fissata per il mese di ottobre del 2023 con l’autorizzazione firmata dal ministro Roberto Cingolani. Entro la fine dell’anno 2022 invece si dovrebbero concludere le attività di design e di sviluppo del progetto, decidendo infine l’investimento necessario.

La decisione di iniziare i lavori per la realizzazione di un progetto di un gasdotto di quasi un decennio fa avviene a causa della situazione a cui l’Italia è sottoposta da quando il conflitto tra la Russia e l’Ucraina è iniziato. Tale circostanza ha infatti definito la nuova necessità per lo stato italiano di ricercare e diversificare le fonti di approvvigionamento del gas. Evitando così di utilizzare energia derivante dalla Russia. Il carico di energia che il nuovo gasdotto potrebbe apportare potrebbe ridurre il problema della crisi energetica, che sembra essere all’ordine del giorno fin dall’inizio della guerra.

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