AstraZeneca, l’Ema: “Il vaccino resta autorizzato per tutti”

AstraZeneca, l’Ema: “Il vaccino resta autorizzato per tutti”

Non cambia la posizione dell’Ema su AstraZeneca: “Il vaccino resta autorizzato per tutti”.

ROMA – Non cambia la posizione dell’Ema su AstraZeneca. Nonostante i dubbi avanzati da diversi esecutivi, l’agenzia europea del farmaco in una nota ha ribadito che “il vaccino resta autorizzato in tutte le popolazioni e il rapporto rischio-beneficio, tenuto conto dei rari casi di trombosi, è positivo

L’attacco dell’Ema alla stampa italiana

Da parte dell’Ema non sono mancate le critiche alla stampa italiana. “Durante il fine settimana – si legge in una nota riportata dall’Adnkronosci sono stati molti articoli con informazioni non corrette sulle considerazioni scientifiche riguardo il vaccino. La fonte della disinformazione è stato un articolo pubblicato su un quotidiano italiano, che citava erroneamente uno dei nostri esperti. Subito dopo l’articolo è stato rivisto e abbiamo chiesto una correzione formale vito che molte testate lo avevano riportato“.

Come Ema chiediamo di aggiornare gli articoli contenenti informazioni false, in modo d riflettere la posizione normativa invariata dell’agenzia nei confronti del vaccino di AstraZeneca. Se le raccomandazioni dovessero cambiare, l’Ema lo comunicherà in modo trasparente“.

Vaccino Covid AstraZeneca

L’Italia conferma: AstraZeneca solo per gli over 60

La posizione dell’Ema non dovrebbe cambiare, almeno al momento, le indicazioni italiane su AstraZeneca. Il ministro Speranza ha ribadito la raccomandazione di utilizzare il vaccino solo per gli over 60 e non mancano le critiche e i dubbi anche all’interno dello stesso governo.

Le ultime notizie hanno creato diverse incertezze nella popolazione italiana ed è alto il rischio di un rallentamento della campagna di vaccinazione. A preoccupare sono le molte persone che si sono pronunciate in modo negativo sul mix delle dosi. Nelle prossime settimane sapremo se questi dubbi si trasformeranno in un no alla somministrazione. Uno scenario in continua evoluzione che rischia di compromettere gli obiettivi prefissati dal commissario Figliuolo. E questa volta il premier Draghi sarà costretto ad intervenire in prima persona e non far parlare il ministro Sperana.