Vaccini, Johnson and Johnson assicura: “Rispetteremo gli impegni con l’Ue”

Vaccini, Johnson and Johnson assicura: “Rispetteremo gli impegni con l’Ue”

Vaccino Covid, Johnson and Johnson ridimensiona la notizia sul taglio del numero delle dosi per l’Ue. Scontro sullo Sputnik.

ROMA – Johnson and Johnson potrebbe tagliare il numero delle dosi destinate all’Ue del vaccino nel secondo trimestre. Come riferito da un funzionario dell’Ue all’agenzia Reuters, l’azienda farmaceutica ha comunicato a Bruxelles di non essere in grado di assicurare la consegna di 55 milioni di dosi tra aprile e giugno.

Contatti tra Ue e Johnson&Johnson

I contatti tra Unione Europea e Johnson&Johnson sono sostanzialmente all’ordine del giorno. Un portavoce della Commissione, riportato dall’AdnKronos, ha assicurato che Bruxelles “è in contatto con tutti gli sviluppatori di vaccini anti-Covid, inclusa Johnson&Johnson, per assicurarsi di avere puntuali consegne di sufficienti quantità di vaccini, in linea con gli impegni delle società […]. La Commissione, comunque, non commenta sui calendari delle consegne delle singole società“.

Europa Unione europea

“Johnson&Johnson resta impegnata a fornire 200 milioni di dosi del suo vaccino nel 2021, a partire dal secondo trimestre”

Nella serata del 9 marzo J&J ha preso posizione con una nota con la quale ha ridimensionato la notizia del taglio.

“In linea con il nostro accordo con la Commissione europea, Johnson&Johnson resta impegnata a fornire 200 milioni di dosi del suo vaccino Janssen Covid-19 nel 2021, a partire dal secondo trimestre”, ha fatto sapere Johnson & Johnson con una nota con la quale interviene sul caso delle dosi destinate all’Ue. La società conferma che nel 2021 consegnerà all’Unione europea 200 milioni di dosi, così come stabilito in sede di accordo.

“Continuiamo ad avviare e attivare nuovi siti di produzione il più rapidamente possibile. Riconosciamo che questa è una sfida estremamente complessa, per noi e per tutti gli altri produttori di vaccini. Lavoriamo con i nostri partner, autorità di regolamentazione e governi per accelerare tutte le fasi del processo di produzione dei vaccini e per attivare i nostri siti di produzione non appena lo consentano le autorizzazioni delle autorità sanitarie. I nostri attuali piani di produzione ci consentiranno di raggiungere un miliardo di dosi l’anno entro la fine del 2021. Johnson & Johnson si impegna a rendere disponibile il suo vaccino Covid-19 senza scopo di lucro per l’uso in caso di pandemia di emergenza”, prosegue la nota come riferito dalla RAI.

L’approvazione del vaccino monodose

L’Ema dovrebbe procedere con l’approvazione del vaccino J&J il prossimo 11 marzo. In base agli accordi la società dovrà fornire all’Unione europea 200 milioni di dosi entro la fine del 2021. Quindi in meno di un anno.

Fonte foto: https://www.facebook.com/JohnsonSpaSalute

Scontro sullo Sputnik

E’, intanto, scontro tra l’Unione Europea e l’Italia sullo Sputnik. Bruxelles ha ribadito che, al momento, non è in programma l’inserimento del vaccino russo tra quelli a disposizione del Vecchio Continente. Una risposta all’annuncio da parte del nostro Paese sulla produzione delle dosi dal terzo trimestre del 2021.

L’Italia, comunque, non sembra essere intenzionata a tornare indietro. A Palazzo Chigi si ragiona sulla possibilità di approvarlo anche senza il via libera dell’Ema. Uno strappo che il premier Draghi vorrebbe evitare, ma i ritardi e il bisogno di tornare alla normalità il prima possibile potrebbe portare il presidente del Consiglio a chiedere all’Aifa l’approvazione del vaccino russo.

Una linea molto simile anche a quella della Regione Lazio. L’assessore D’Amato non ha escluso la possibilità di utilizzare l’autonomia regionale sulla Sanità per consentire la somministrazione delle 2 milioni di dosi prenotate nei giorni scorsi.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/JohnsonSpaSalute