Vaccino, servirà una terza dose di Pfizer. Poi il richiamo annuale

Vaccino, servirà una terza dose di Pfizer. Poi il richiamo annuale

Potrebbe servire una terza dose del vaccino Pfizer a sei o dodici mesi di distanza dalla somministrazione della seconda dose.

Con ogni probabilità servirà procedere con la somministrazione della terza dose del vaccino Pfizer per garantire l’immunità alle persone vaccinate.

Covid, è probabile che servirà una terza dose del vaccino Pfizer

L’annuncio arriva direttamente da Albert Bourla, che ha parlato ai microfoni della Cnbc. Il Ceo di Pfizer ha comunicato che con ogni probabilità si dovrà procedere con la somministrazione di una terza dose del vaccino a distanza di sei o dodici mesi dalla somministrazione della seconda dose.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Pfizer/

Il richiamo annuale

Non solo. L’ipotesi più realistica è che, come per l’influenza, si dovrà procedere con un richiamo annuale. Ripetiamo che al momento siamo nel campo delle ipotesi e che la situazione potrebbe cambiare anche in base alla diffusione delle varianti. Quella del richiamo annuale è un’ipotesi ancora al vaglio. Le incognite sulla questione sono tante ma la sensazione è che le evidenze scientifiche possano indicare questa strada.

Vaccino

Pfizer, i dati sull’efficacia del vaccino

Al momento i dati forniti dalla società indicano che il vaccino Pfizer ha un’efficacia del 91% circa contro il coronavirus e del 95% circa nel contrasto alla forma grave della malattia. I dati sono confermati anche a sei mesi di distanza dalla somministrazione della seconda dose.

La normalità da autunno

In un’intervista ai microfoni de il Corriere della Sera, lo stesso Bourla ha ipotizzato che il ritorno definitivo alla normalità possa essere pronosticato per il prossimo autunno.

Sempre ai microfoni de il Corriere della Sera Bourla ha parlato della fornitura di dosi del vaccino all’Italia, che ha deciso di puntare proprio su Pfizer: “Noi stiamo programmando di aumentare drasticamente le forniture di vaccini in Europa nelle prossime settimane. In questo trimestre consegneremo oltre quattro volte in più rispetto al primo trimestre: 250 milioni di dosi, dopo averne date 62 fino a marzo. E siamo in discussioni per fare di più“.