L’omicidio della giovane francese in Valle d’Aosta: il procuratore Luca Ceccanti, conferma la premeditazione del femminicidio.
Il caso di Auriane Nathalie Laisne, la giovane francese tragicamente assassinata in una chiesa abbandonata nelle montagne della Valle d’Aosta, continua a destare interesse e preoccupazione.
Durante l’ultima puntata di Quarto Grado, come riportato da IlTempo.it, il procuratore capo Luca Ceccanti ha escluso la possibilità di un raptus, definendo il delitto un chiaro caso di femminicidio.
Omicidio della giovane in Valle D’Aosta: il testimone chiave
La trasmissione ha anche dato voce a una testimone chiave, che ha incontrato i due giovani poche ore prima del fatale evento.
“Mi ricordo che sono entrati nel bar. Lui si è avvicinato, mi ha detto che faceva parte della rete Urbex e che cercava un posto abbandonato dove accamparsi. Mi ha mostrato un canale TikTok che sembrava fosse il suo e io gli ho mostrato questo villaggio,” ha raccontato la testimone.
Il suo racconto ha assunto una tinta ancora più oscura quando ha aggiunto: “Il 6 aprile io apprendo che è stato trovato un corpo e ho immediatamente capito che era lei. Quando i carabinieri mi hanno mostrato le foto, ho identificato Auriane.”
L’intervento del criminologo Massimo Picozzi
L’esperto criminologo Massimo Picozzi, presente in studio, ha offerto un’analisi penetrante dell’interazione tra vittima e aggressore, suggerendo una tragica unidirezionalità nei loro intenti.
“C’è da credere che nelle due teste ci fossero pensieri differenti. Era una ragazza pronta a credere, nonostante gli episodi pregressi,” ha spiegato Picozzi. Il criminologo ha poi chiuso il suo intervento con una riflessione amara: “Penso che lui abbia premeditato tutto. Quando c’è un femminicidio premeditato, il colpevole tende a colpire in maniera decisamente più letale.”
Il caso di Auriane Nathalie Laisne è l’ennesimo esempio doloroso di violenza contro le donne. Gli inquirenti continuano ad indagare per scoprire tutti i dettagli dietro questo misterioso omicidio.