Afghanistan, Draghi: “L’Europa sarà all’altezza”

Afghanistan, Draghi: “L’Europa sarà all’altezza”

Il premier Draghi al Tg1 sull’Afghanistan: “Bisogna riflettere sul ruolo dell’Occidente in tutto il mondo arabo”.

ROMA – Il premier Draghi ai microfoni del Tg1 ha parlato della situazione in Afghanistan. “L’opera di rimpatrio dei diplomatici, dei militari, dei collaboratori afghani continua – ha detto il presidente del Consiglio riportato dall’Adnkronos – la maggior parte della rappresentanza è arrivata a Roma il 16 agosto, ma sul campo ci sono ancora delle squadre militari e dei diplomatici che dovranno aiutare l’evacuazione di altri nostri concittadini che sono lì e dei collaboratori afghani e delle loro famiglie quando le condizioni lo permetteranno […]”.

Il presidente del Consiglio: “I militari caduti sono eroi”

Il presidente del Consiglio ha voluto inviare un messaggio alle famiglie dei soldati caduti in Afghanistan: “A loro voglio dire che il sacrificio non è stato vano, hanno diviso i valori per cui erano stati inviati, hanno difeso libertà fondamentali […]. Per me, per tutti noi, per tutti gli italiani, e lo dico alle loro famiglie con affetto sincero sono eroi […]“.

La prima cosa da fare ora – ha aggiunto Draghi – è di riflettere sull’esperienza avvenuta. Ricordiamo che la guerra in Afghanistan è la prima risposta degli Stati Uniti all’attentato alle Torri Gemelle. Quindi il bilancio che noi traiamo non è solo sulla guerra in Afghanistan, ma è il bilancio di questi ultimi vent’anni e del ruolo che l’Occidente ha avuto in tuto il mondo arabo […]“.

Mario Draghi

Draghi: “L’Europa sarà all’altezza”

Il primo ministro ha confermato un colloquio con la cancelliera Merkel. “L’Europa sulla crisi afghana sarà all’altezza – ha detto il premier – siamo tutti consapevoli che la cooperazione è necessaria per affrontare due obiettivi: l’accoglienza e la sicurezza. L’accoglienza nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie. Ma anche l’accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili delle donne. Questo è un piano complesso, richiede una cooperazione stretta fra tutti i Paesi ma soprattutto, in primis, tra quelli europei […]“.

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