Il premier del Lussemburgo positivo al coronavirus. Aveva partecipato al Consiglio Ue con Draghi

Il premier del Lussemburgo positivo al coronavirus. Aveva partecipato al Consiglio Ue con Draghi

Il premier del Lussemburgo positivo al coronavirus. Nel comunicato è precisato che nessuno dei 26 leader è considerato come un contatto.

ROMA – Il premier del Lussemburgo positivo al coronavirus. La notizia, come precisato dal Corriere della Sera, è stata comunicata dallo staff del primo ministro. Le condizioni di Xavier Bettel, vaccinato con una dose di AstraZeneca (somministrazione avvenuta lo scorso 6 maggio), sta bene e continuerà a lavorare da casa in attesa di poter ritornare a lavorare in presenza.

Il tampone, poi risultato positivo, è stato fatto in presenza di sintomi leggeri come febbre e mal di testa. Nei prossimi giorni dovrebbero esserci i risultati del sequenziamento e non si esclude che si tratti della variante Delta.

Bettel ha preso parte al Consiglio Ue in presenza

La positività di Bettel ha messo in agitazione i leader europei. Il premier lussemburghese, infatti, ha preso parte al Consiglio Ue in presenza di giovedì e venerdì scorso e solo 48 ore dopo la notizia di aver contratto il coronavirus. I suoi colleghi si sono mossi autonomamente (anche Draghi) per effettuare un tampone di controllo visto che il Lussemburgo non li considera come casi di contatto e per questo non è prevista nessuna misura automatica.

Secondo le regole introdotte dallo stesso primo ministro, per essere considerati un caso di contatto bisogna trascorrere oltre 15 minuti a meno di due metri da un positivo e senza mascherina.

Coronavirus

Tampone per il premier Draghi

Nonostante la doppia dose di vaccino e una situazione che non sembra essere a rischio, il premier Draghi si è sottoposto ad un tampone molecolare per precauzione. Non ci sono particolari circostanze che possano far pensare ad una positività del presidente del Consiglio italiano.

Anche gli altri leader nelle prossime ore faranno tutti gli accertamenti del caso per verificare un eventuale contagio. Il protocollo dovrebbe aver evitato un possibile focolaio.

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