Premio Nobel per Chimica 2023: una rivoluzione nelle nanotecnologie

Premio Nobel per Chimica 2023: una rivoluzione nelle nanotecnologie

I dettagli del Premio Nobel per Chimica 2023 assegnato a Bawendi, Brus e Ekimov per la loro rivoluzionaria scoperta dei punti quantici

Il Premio Nobel per Chimica 2023 è stato assegnato a tre eminenti scienziati: Moungi Bawendi del Massachusetts Institute of Technology (MIT), Louis Brus dell’Università Columbia e Alexei Ekimov della Nanocrystals Technology. Questo prestigioso riconoscimento è stato conferito loro “per la scoperta e la sintesi dei punti quantici“, una rivoluzione nel campo delle nanotecnologie.

Premio Nobel medaglia

La scoperta dei punti quantici

I punti quantici, o quantum dots, sono nanoparticelle così minuscole che le loro dimensioni influenzano direttamente le loro proprietà. In particolare il colore, secondo le leggi della fisica quantistica. Questi componenti sono i più piccoli noti nel mondo delle nanotecnologie e hanno un’ampia gamma di applicazioni. Dai televisori alle lampade a LED, fino ai sensori utilizzati in biomedicina.

I vincitori e il loro contributo alla scienza

Moungi G. Bawendi, nato in Francia nel 1961, ha portato avanti la sua ricerca presso il MIT. Louis E. Brus, nato negli Stati Uniti nel 1943, ha dedicato la sua vita alla ricerca presso la Columbia University. Alexei I. Ekimov, nato nell’ex Unione Sovietica, ha completato il suo dottorato a San Pietroburgo nel 1969 e ha successivamente lavorato come responsabile scientifico presso la Nanocrystals Technology Inc. di New York.

Un dettaglio interessante è che i nomi dei vincitori sono stati rivelati in anticipo a causa di un errore da parte dell’Accademia reale delle scienze svedese. Tuttavia, ciò non ha diminuito l’importanza e l’entusiasmo per l’annuncio ufficiale.

Il Nobel per la Medicina e Fisiologia 2023 è stato assegnato a Katalin Karikó e Drew Weissman per le loro ricerche sui vaccini a mRna, che hanno reso possibili i vaccini anti Covid-19. Il Nobel per la Fisica è stato conferito a Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier per le loro ricerche sull’osservazione dell’infinitamente piccolo utilizzando impulsi laser.