Il presidente Biden e l’ultimo discorso all’Onu: “La guerra di Putin è fallita”

Il presidente Biden e l’ultimo discorso all’Onu: “La guerra di Putin è fallita”

Il presidente Joe Biden pronuncia il suo ultimo discorso all’ONU, concentrandosi sui conflitti in Gaza, Ucraina e Sudan.

In quello che è stato il suo ultimo intervento all’Onu, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tracciato un bilancio della sua presidenza e ha delineato le sfide globali più urgenti.

Tra i temi centrali del discorso vi sono stati i conflitti in Ucraina, Gaza e Sudan, ma anche la necessità di una riforma delle Nazioni Unite.

Joe Biden

La “guerra fallita” di Putin e il sostegno di Biden all’Ucraina

Uno dei momenti più forti del discorso di Biden, come riportato da Il Giornale, è stato senza dubbio il riferimento alla guerra in Ucraina.

Il presidente non ha esitato a dichiarare che: “La guerra di Putin è fallita“, ribadendo l’impegno degli Stati Uniti a sostenere Kiev nella sua lotta per la sovranità e l’indipendenza.

Inoltre, ha sottolineato che: “La Nato è più grande di prima con due nuovi membri“, un chiaro segnale che l’alleanza occidentale non solo è sopravvissuta all’aggressione russa, ma ne è uscita rafforzata.

Il discorso ha evidenziato come l’invasione russa non possa essere ignorata dalla comunità internazionale. “Non possiamo voltarci dall’altra parte” – spiega – “Dobbiamo sostenere l’Ucraina affinché vinca questa guerra“.

Le tensioni in Medio Oriente e la riforma delle Nazioni Unite

Il Medio Oriente ha occupato una parte significativa del discorso di Joe Biden. Con un focus particolare sulla situazione a Gaza e sulla minaccia rappresentata da Hezbollah.

Siamo determinati a prevenire una guerra più ampia che potrebbe travolgere l’intera regione“, ha affermato il presidente, riferendosi agli attacchi missilistici contro Israele.

Inoltre, ha ribadito che una soluzione diplomatica è ancora possibile e che gli Stati Uniti: “È ciò per cui stiamo lavorando senza sosta“.

Un altro tema chiave del discorso è stato la riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “È necessario espandere il numero dei membri del Consiglio di Sicurezza per renderlo più inclusivo e democratico“, conclude.

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