Presidi, docenti e famiglie contro la ministra Azzolina: “A settembre pronti ad occupare le scuole”.
ROMA – Presidi, dicenti e famiglie contro la ministra Azzolina. Le linee guida del Miur non sono condivise dai principali attori della scuola con i genitori che minacciano di non portare i ragazzi a scuola a settembre se non ci saranno delle variazioni.
“La nostra – ha detto Costanza Margiotta, citata da La Repubblica, annunciando la protesta di giovedì 25 giugno – sarà una manifestazione contro le linee guida. E, se le cose non cambieranno, siamo pronti a non portare i ragazzi nelle classi e ad occuparle“.
I presidi: “Vogliamo maggiori garanzie”
Dure anche le parole di Alessandro Artini, portavoce dell’Associazione nazionale presidi: “Ognuno di noi dovrà cimentarsi in un gioco degli incastri ridisegnando spazi, composizione delle classi, turnazione dei ragazzi e degli insegnanti. Non abbiamo strutture adeguate per affrontare questa situazione da soli, mancano gli spazi e i docenti. Nella bozza delle linee guida si parla di un miliardo destinato al personale, ma più che ai docenti si fa riferimento al personale Ata. Stiamo parlando di un aiuto indispensabile, ma non si può pretendere che un custode passi un’ora intera a sorvegliare una classe in attesa che arrivi l’insegnante impegnato in un’altra lezione“.
E i sindacati attaccano: “La scuola non può essere dimenticata”
Un piano che non convince neanche i sindacati: “Mancano gli investimenti – ha attaccato il segretario della Cgil Francesco Sinopoli – i soldi ci sarebbero, dai fondi strutturali alle risorse del Recovery Fund e del Mees. Il punto è che questo è il momento di decidere dove dirottarle e la scuola non può essere dimenticare. Per far partire a pieno ritmo gli istituti servono almeno 2,9 miliardi in più“.
E sugli insegnanti il sindacato ha aggiunto: “Non sono previsti docenti in più, ma con lo slittamento del concorso i ragazzi si ritroveranno il primo giorno di scuola con 200mila supplementi […]. Infine, occorrerà avviare un confronto sui protocolli di sicurezza. La nostra priorità è stabilire un presidio sanitario in tutte le scuole“.