È la lotta degli alberi di Natale: l’Italia sbeffeggia la Francia per “Suppostacchio”. Ma è una gaffe…

È la lotta degli alberi di Natale: l’Italia sbeffeggia la Francia per “Suppostacchio”. Ma è una gaffe…

Roma cancella la parentesi Spelacchio ma guarda con preoccupazione a Spezzacchio. La consolazione arriva dalla Francia. O forse no…

Archiviato il triste (ma simpatico) Spelacchio, Roma guarda con preoccupazione anche al Natale 2018, con l’albero gentilmente offerto da Netflix che si è già guadagnato l’etichetta e il soprannome di Spezzacchio.

Fonte foto: https://www.facebook.com/marinella.bandini

Roma, derisa per Spezzachio, guarda alla Francia e trova “Suppostacchio”

Come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, infatti, l’albero piantato a Piazza Venezia non è sembrato proprio in ottime condizioni per i suoi tanti rami spezzati o caduti. Romani e italiani hanno trovato sui social una magra consolazione, un albero più brutto di tutti quelli che siano mai stati allestiti a Roma. Si tratta dell’albero installato a Place Vendome, a Parigi. I più maliziosi lo hanno paragonato a un gioco erotico, i più a una supposta. Da qui il soprannome Suppostacchio. Ma non è come sembra…

Pentastellati fedeli alla Raggi e italiani patriottici hanno invitato i francesi a pensare… agli alberi di casa loro e al brutto regalo di Place Vendome. La notizia del brutto albero di Natale dei francesi ha fatto il giro della rete ed è stata rilanciata anche da giornalisti professionisti. Il problema è che quello non è l’albero di Natale di Parigi e oltretutto non nasce come un albero di Natale.

Fonte foto: https://twitter.com/mgmaglie

Ma non è un albero di Natale…

Si tratta infatti di un’opera realizzata nel 2014 da Paul McCarthy in occasione della FIAC, la Fiera Internazionale dell’Arte Contemporanea. Già, si tratterebbe di un’opera d’arte contemporanea e non di uno stravagante albero natalizio… Sfortunatamente per l’artista, eclettico e stravagante senza dubbio, la somiglianza con il simbolo del Natale era tale che un gruppo di vandali, per evitare di correre rischi, decise di distruggere l’opera pochi giorni dopo la sua installazione in piazza. L’autore, offeso e demoralizzato, avrebbe deciso di non farlo erigere una seconda volta. Indi per cui, stando alle informazioni raccolte, quella che circolano sulla rete sarebbero addirittura foto di archivio.