Prete ferito a colpi di pistola a Lione

Prete ferito a colpi di pistola a Lione

Prete ferito a colpi di pistola mentre chiudeva la chiesa a Lione. Macron: “Frasi manipolate su caricature di Maometto”.

LIONE (FRANCIA) – Prete ferito a colpi di pistola a Lione. L’ennesima aggressione nei confronti di un religioso è avvenuta nel pomeriggio di sabato 31 ottobre 2020.

Il sacerdote, come riportato dai media locali, citati dal Corriere della Sera, sarebbe stato colpito alle spalle mentre stava chiudendo la chiesa. L’aggressore ha fatto perdere immediatamente le tracce. Sono in corso tutte le ricerche per risalire all’identità dell’assalitore.

Prete ortodosso ferito a Lione

Massimo riserbo sulle condizioni del prete ortodosso. Il sacerdote, soccorso su posto, è stato trasferito d’urgenza in ospedale. Le sue condizioni sarebbero gravi, con i medici che non avrebbero ancora sciolto la prognosi.

Un attacco avvenuto pochi giorni dopo quello di Nizza, dove sono morte tre persone. Le autorità francesi hanno iniziato le ricerche dell’aggressore. L’uomo ha fatto perdere le tracce subito dopo l’aggressione. Un episodio che innalza il livello di attenzione in tutto il Paese.

Le autorità indagano per tentato omicidio ma collaborano con le unità dell’antiterrorismo, indice del fatto che nessuna ipotesi al momento esclusa.

Per proteggere luoghi di culto e scuole il presidente Macron ha deciso di mettere in campo migliaia di militari.

Ambulanza

Macron: “Le mie frasi su caricature di Maometto sono state manipolate”

L’aggressione di Lione è avvenuta poche ore dopo l’intervista del presidente Macron ai microfoni di Al-Jazeera: “Le mie frasi su Maometto sono state manipolate da parte di dirigenti politici e religiose che hanno lasciato intendere che le caricature fossero emanazione del governo francese contro l’Islam. Le reazioni del mondo musulmano sono state dovute a molte menzogne e al fatto che la gente ha creduto di capire che io fossi favorevole a queste caricature. Io sono favorevole a che si possa scrivere, pensare, disegnare liberamente nel mio Paese, perché penso che sia importante, che sia un diritto e che siano le nostre libertà“.