La scienza può prevedere le canzoni di successo con la neuroprevisione

La scienza può prevedere le canzoni di successo con la neuroprevisione

Una nuova metodologia che impiega algoritmi riesce a prevedere i successi musicali con il 97% di accuratezza. Vediamo come.

Se venisse diffusa ad ampio raggio, la nuova metodologia ideata dagli scienziati della Claremont Graduate University farebbe la felicità di produttori, autori e piattaforme musicali: sarebbe infatti possibile individuare con una certezza quasi totale quali canzoni possono sperare di avere successo e quali no. E ciò potrebbe essere applicato anche ad altri settori dell’intrattenimento.

Come è stato condotto lo studio

La ricerca, pubblicata su Frontiers in Artificial Intelligence, è stata svolta su un campione di 33 persone, delle quali sono state rilevate le risposte a livello del sistema nervoso e del corpo durante l’ascolto di 24 differenti brani e a cui sono state poste domande sulle loro preferenze.

Come riportato da SkyTg24, Paul Zak, autore principale dello studio, ha spiegato: “I segnali cerebrali che abbiamo raccolto riflettono l’attività di una rete cerebrale associata all’umore e ai livelli di energia”. Sarebbe a dire che i ricercatori californiani si sono concentrati sulle emozioni suscitate nei partecipanti dall’ascolto dei brani e hanno ricavato da queste i dati per prevedere il successo delle canzoni.

Il procedimento messo in atto si chiama “neuroprevisione” e permette di stabilire con elevata precisione quali saranno le scelte di migliaia di persone a partire da un piccolo campione, in questo caso in ambito musicale.

L’algoritmo in grado di prevedere il 97% delle canzoni di successo

Per ottenere tale risultato è servito però l’intervento delle macchine: gli scienziati hanno così creato diversi algoritmi e ne hanno confrontato le prestazioni. Un algoritmo in particolare ha dato un riscontro sbalorditivo: si tratta dell’apprendimento automatico, ovvero una serie di processi tecnologici, molto vicini all’intelligenza artificiale, che consentono ad una macchina intelligente di prendere decisioni e migliorare la propria efficienza, che ha individuato correttamente ben il 97% delle canzoni di successo.

Sebbene tale studio sia stato effettuato su campioni abbastanza ristretti, Paul Zak si dice fiducioso dell’utilità del metodo da lui ideato: “Il giusto intrattenimento potrebbe essere inviato al pubblico in base alla loro neurofisiologia”, ha commentato. Insomma, gli algoritmi sarebbero ancora più bravi nel capire i nostri gusti e nel proporci solo le canzoni che potrebbero piacerci.