Perché, nonostante il calo delle quotazioni del petrolio di quasi il 13%, benzina e gasolio alla pompa scendono di soli l’1% e lo 0,7%.
Nel panorama attuale dei prezzi carburanti, emerge una dinamica che preoccupa tanto i consumatori quanto le associazioni di tutela: nonostante il calo delle quotazioni del petrolio, i prezzi alla pompa di benzina e diesel diminuiscono a fatica. Questo fenomeno, definito “lento” dal Codacons, va approfondito per capire il reale impatto sulle tasche delle famiglie italiane.
Il contesto geopolitico ha influenzato pesantemente i mercati energetici: inizialmente, lo scoppio delle tensioni tra Israele e Iran ha fatto impennare le quotazioni petrolifere, causando un aumento rapido e marcato dei carburanti. Solo nella seconda metà di giugno il prezzo medio settimanale della benzina aveva raggiunto i 1,747 €/l e quello del gasolio i 1,675 €/l.
Poi, però, il petrolio ha perso quasi il 13 %, passando da 78 $ al barile a circa 68 $ nel giro di un mese. Secondo l’associazione dei consumatori, tale ribasso avrebbe dovuto tradursi in riduzioni più significative dei prezzi alla pompa. Invece, oggi la benzina costa in media 1,727 €/l (solo –1,1 %), il gasolio 1,663 €/l (–0,7 %), con differenze marginali rispetto ai massimi di giugno.

Il paradosso del calo del greggio e prezzi statici
Se da un lato è vero che il prezzo del petrolio non è l’unico fattore (entrano in gioco accise, margini distributivi, costo di raffinazione, logistica), dall’altro ha spiegato il Codacons, un ribasso così consistente del greggio avrebbe dovuto essere riflesso con maggior rapidità e consistenza sui listini. Invece, la variazione è stata timida, quasi simbolica, lasciando spazio a sospetti di speculazione da parte della filiera.
L’estate in auto pesa sulle famiglie italiane
Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, migliaia di italiani si mettono in viaggio in auto verso le mete turistiche. Il Codacons evidenzia che la mancata riduzione reale dei prezzi incide pesantemente sul budget famiglia, già sollecitato da rincari in altre voci come bollette e alimentari. In un momento in cui le spese aumentano, il caro carburanti diventa un fardello ingiustificato.
Come riportato da hdmotori.it, la denuncia del Codacons rimane chiara: il calo delle quotazioni del petrolio non si sta riflettendo nei prezzi carburanti alla pompa con la stessa intensità e velocità.
Serve trasparenza sulla formazione dei listini e, se necessario, un intervento regolatorio affinché i ribassi sul greggio arrivino direttamente ai consumatori. Solo così si potrà contrastare l’effetto “speculazione” e garantire vacanze meno care per gli italiani.