Crisi del grano, la guerra mette in crisi il granaio d’Europa

Crisi del grano, la guerra mette in crisi il granaio d’Europa

Non solo caro energia e dipendenza del gas dalla Russia, anche il mercato del grano è in difficoltà a causa della guerra.

L’Ucraina veniva soprannominata il granaio d’Europa poiché grazie alla sua geografia ha sempre prodotto e esportato molti cereali. Oggi è uno dei più grandi esportatori di grano dopo Russia, Stati Uniti, Canada e Francia. Due dei principali esportatori di grano sono in piena guerra. Questo mette in gravi difficoltà i paesi che dipendono dall’export dai due paesi ovvero Medio Oriente e Nord Africa.

I prezzi del grano, pane e cereali stanno aumentando in tutto il mondo. Dovuto al fatto che insieme i due paesi sono responsabili di un terzo di tutte le forniture di grano a livello globale. I paesi che più risentiranno, soprattutto se la guerra durerà per molto ancora, saranno quelli che dipendono completamente dall’export non avendo un clima atto a far crescere le piantagioni come Egitto, Indonesia, Libano e altri paesi del Medio Oriente. L’Europa non ne risentirà particolarmente ma alcuni tipi di cereali provengono dall’Ucraina e dalla Russia. Insieme alla siccità, il rincaro del grano ucraino e russo stanno provocando conseguenze ai pastifici e industrie di prodotti derivati.

grano

La guerra che porta la fame nel mondo

“Siamo sicuramente in un momento molto critico, che è cominciato lo scorso anno con un taglio della produzione mondiale di grano duro del 20%, dovuto alla siccità in Nord America e Canada, le zone di produzione più importanti al mondo. Non ci sono scorte di grano poiché, a livello globale,  vi è un sostanziale pareggio tra produzione e consumo”, afferma Felicetti ceo dell’omonimo pastificio.

Per il capo del Programma alimentare mondiale David Beasley si tratta di un allarme mondiale che rischia di tramutarsi in una carestia vera e propria. La pandemia, la siccità e la guerra stanno mettendo in ginocchio la produzione del bene primario. Da questo deriva il pane, alimento base per eccellenza. Questo, secondo Beasley ad un’intervista alla BBC ricadrebbe su migliaia di poveri al mondo.