Il prezzo del petrolio scende ai minimi, ma benzina e diesel restano alti. Per il Codacons è una sproporzione che solleva sospetti.
Negli ultimi mesi, i mercati internazionali hanno registrato un netto ribasso del prezzo del petrolio, tornato ai livelli del 2021. Una discesa alimentata da tensioni geopolitiche, dazi e oscillazioni nella domanda globale. In condizioni normali, ci si aspetterebbe un effetto immediato sui carburanti, che invece sembrano rispondere con lentezza o addirittura resistere al ribasso.
In Italia, questo andamento anomalo non è passato inosservato. I consumatori notano che, nonostante il calo del greggio, il costo di benzina e diesel rimane elevato rispetto agli anni precedenti in cui il barile aveva lo stesso valore. Secondo dati raccolti dal Quotidiano Energia, i ribassi alla pompa sono minimi: la benzina self è scesa a 1,767 euro al litro, mentre il diesel si attesta a 1,665 euro. Cifre ben lontane dai valori che si registravano nel 2021, quando il greggio era quotato intorno ai 65 dollari.

I prezzi alla pompa non riflettono il calo del petrolio
Un confronto con i dati storici mette in evidenza il problema. Nella settimana tra l’8 e il 14 marzo 2021, con il petrolio intorno ai 65 dollari al barile, la benzina costava 1,566 euro al litro, e il gasolio era a 1,436 euro. Oggi, con il greggio tornato a quel livello, i prezzi sono decisamente più alti. Questo disallineamento sta suscitando sospetti.
Il Codacons denuncia: “Sproporzione abnorme”
L’associazione dei consumatori Codacons ha parlato apertamente di una “sproporzione abnorme”. Secondo i suoi calcoli, mentre il petrolio ha perso il 23% rispetto ai picchi del 2025, la benzina è calata solo del 3,2% e il diesel del 3,7%. Se il ribasso del greggio fosse trasferito pienamente ai distributori, un litro di benzina costerebbe appena 1,4 euro, mentre il diesel 1,33 euro.
Per il momento, i ribassi restano modesti. Ma la sproporzione è tale da far temere manovre speculative. Il Codacons ha annunciato possibili azioni legali per tutelare gli automobilisti. E se la situazione non si allineerà presto alla logica di mercato, sarà difficile evitare accuse di speculazione nel settore carburanti.