Milano, aboliti i biglietti ‘di solidarietà’ in occasione della prima alla Scala. Il sindaco Beppe Sala: “Abbiamo l’obiettivo di tenere i conti in ordine”
Il Comune di Milano ha annunciato una svolta rilevante per quanto riguarda la prima rappresentazione stagionale alla Scala. Per quanto riguarda il 2018 è infatti stata abolita la vendita di biglietti (sessanta) il cui ricavato era devoluto per finanziare progetti sociali o solidali. Ad inaugurare la nuova stagione teatrale sarà, il 7 dicembre, l’Attila di Verdi.
Milano, niente biglietti solidali per la prima alla Scala. Beppe Sala: “L’obiettivo è quello di tenere i conti in ordine”
La vendita dei biglietti solidali era iniziata nel 2011, quando si decise che l’incasso dei sessanta biglietti destinati ai consiglieri e agli assessori del Comune di Milano sarebbe stato devoluto in opere sociali e/o di beneficenza.
Il sindaco di Milano Beppe Sala ha motivato la scelta – che ha fatto discutere e non poco – facendo sapere che almeno per il 2018 la solidarietà deve cedere il passo alla solidità del teatro per scongiurare ogni rischio di bancarotta. “Abbiamo rinunciato a quei biglietti, la vendita solidale quest’anno non ci sarà, perchè abbiamo l’obiettivo di tenere i conti in ordine“, ha fatto sapere il primo cittadino di Milano come riportato da La Repubblica.
Incassi a picco ma il bilancio del 2018 non sarà in passivo
La scelta riflette senza dubbio il difficile momento dell’arte. Le nuove frontiere tecnologiche e il tenore di vita decisamente più basso che hanno spinto moltissimi cittadini ad accantonare la passione per le belle arti. Un circolo vizioso che presenta il suo conto anche a uno dei teatri più importanti del mondo.
Il sindaco Sala ho voluto comunque tranquillizzare tutti facendo sapere che anche per il 2018 La Scala non chiuderà la stagione con i conti in rosso. Probabilmente non ci saranno guadagni e ci si dovrà accontentare di un pari in bilancio, legato anche e soprattutto a un calo degli incassi al botteghino.
I dubbi delle opposizioni
La questione ha ovviamente scatenato il dibattito pubblico e politico. Il dubbio principale è legato a chi provvederà a finanziare quei progetti benefici che trovavano gran parte delle risorse proprio dalle donazioni dei fondi provenienti dalla prima rappresentazione stagionale alla Scala di Milano.