Alessandro Giuli paragona Cinecittà all’Urss prima del suo intervento: raccontando la trasformazione avvenuta sotto il nuovo governo.
Mentre Elon Musk annuncia la nascita del suo partito, in Italia il ministro della Cultura Alessandro Giuli scuote tutti con dichiarazioni forti sul passato e il presente di Cinecittà. Durante la manifestazione “Piazza Italia” organizzata da Fratelli d’Italia all’Eur, Giuli ha dichiarato: “Prima di noi era come l’Urss“, a sottolineare l’inefficienza che, secondo lui, caratterizzavano il mondo del cinema prima del recente intervento del governo.

Il rilancio di Cinecittà secondo il ministro Giuli
Il rilancio di Cinecittà, come riportato da Il Tempo, è stato definito dal ministro Alessandro Giuli come un esempio concreto di buona gestione: “Abbiamo riempito i teatri di produzione, accelerato la spesa dei fondi Pnrr e restituito a Cinecittà un ruolo da protagonista nell’industria cinematografica mondiale“.
Emblematico, in questo senso, l’episodio con il CEO di Netflix Ted Sarandos: “Ho incontrato una delle figure più importanti per investimenti strategici nel mondo, e cercavo di spiegargli l’importanza di produrre in Italia storie legate alla nostra tradizione, lui aveva capito che avremmo voluto cambiare il logo di Netflix. Era un misunderstanding ovviamente, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa gli avessimo chiesto pur di lavorare a Cinecittà“.
“Prima di noi, Cinecittà era come l’Unione Sovietica”
Nel suo intervento, aggiunge Il Tempo, il ministro ha denunciato la situazione di stallo ereditata: “Prima del nostro intervento, Cinecittà era come l’Unione Sovietica: burocrazia asfissiante, lentezze, fondi Pnrr fermi“. Una condizione che, secondo Alessandro Giuli, ha avuto un impatto negativo sull’operatività e sull’immagine della storica struttura romana.
La svolta è arrivata, ha spiegato, con la nomina di Manuela Cacciamani come amministratrice delegata: “Capace di dialogare con il ministero e avviare un vero rilancio“. Il ministro ha anche respinto le voci su eventuali attriti con il sottosegretario Lucia Borgonzoni: “Sono fake news: lavoriamo insieme con grande sintonia per un obiettivo comune“.
Concludendo, il ministro ha rivendicato il lavoro del governo: “Siamo diversi da chi ci ha preceduto: loro sapevano chiedere i fondi, noi li sappiamo spendere bene. Cinecittà oggi è un simbolo di rinascita: i soldi arrivano, le produzioni si moltiplicano e il cinema italiano torna a essere grande“.