La Chiesa vive la prima domenica senza Papa Francesco. Oltre 200mila fedeli partecipano alla messa in suffragio: le parole del cardinale Parolin.
La Chiesa cattolica vive la prima domenica senza Papa Francesco, spentosi il 21 aprile, nel giorno del Lunedì dell’Angelo. In attesa dell’inizio del Conclave, che porterà all’elezione del successore di Bergoglio, proseguono i Novendiali, ovvero le celebrazioni eucaristiche in suffragio del Pontefice defunto. Nel frattempo, in molti cominciano già a delineare l’identikit del futuro Papa.

Il Giubileo degli Adolescenti: 200mila in piazza
Durante la celebrazione con più di 200mila presenti in piazza, come riportato da Ildifforme.it, il cardinale Pietro Parolin si è rivolto ai giovani presenti. “La gioia pasquale che ci sostiene nell’ora della prova e della tristezza, oggi è qualcosa che si può quasi toccare in questa piazza; la si vede impressa soprattutto nei vostri volti, cari ragazzi e adolescenti che siete venuti da tutto il mondo a celebrare il Giubileo“, ha dichiarato.
La messa in suffragio per Papa Francesco
Il secondo giorno dei Novendiali è stato segnato da una messa solenne presieduta dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, sul sagrato della Basilica di San Pietro. Alla celebrazione hanno partecipato in particolare i dipendenti e i fedeli della Città del Vaticano, insieme a migliaia di adolescenti accorsi a Roma per il Giubileo degli Adolescenti.
Nell’omelia, ha espresso il dolore condiviso da tutta la Chiesa: “Il Pastore che il Signore ha donato al suo popolo, Papa Francesco, ha terminato la sua vita terrena e ci ha lasciati. Il dolore per la sua dipartita, il senso di tristezza che ci assale, il turbamento che avvertiamo nel cuore, la sensazione di smarrimento: stiamo vivendo tutto questo, come gli apostoli addolorati per la morte di Gesù“.
Il cardinale ha voluto ricordare il cuore del messaggio di Papa Francesco, sottolineando come “solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza“. Un impegno, quello per la misericordia, che ha caratterizzato l’intero pontificato di Bergoglio, testimone di una “Chiesa che si china con tenerezza verso chi è ferito e guarisce con il balsamo della misericordia“.