A Padova il primo trapianto di cuore da donatore cadavere a cuore fermo: “Aveva cessato ogni attività elettrica da 20 minuti”.
L’equipe della Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale Università di Padova ha compiuto il primo trapianto di cuore al mondo da donatore cadavere. Fino ad oggi, nessuno ci era riuscito: “Abbiamo dimostrato che è possibile”.
Il primo trapianto a cuore fermo
L’Azienda Ospedale Università di Padova torna a scrivere un nuovo capitolo di storia dedicata al cuore, dopo il primo trapianto avvenuto in Italia nel 1986, sotto la guida di Vincenzo Gallucci. L’11 maggio l’equipe padovana ha effettuato il primo trapianto di cuore da donatore a cuore fermo controllato.
Nessuno era riuscito a trapiantare un cuore oltre i 20 minuti dalla morte cardiaca imposta dalla legislazione: il prelievo era effettuato solo per morte celebrale, con il cuore ancora in attività. “Ci sono Paesi in cui l’attesa dopo lo stop del cuore è di 2, massimo 5 minuti, qui in Italia ne sono previsti 20”, ha detto Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia padovana.
“Per primi al mondo, abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto cardiaco un cuore che ha cessato ogni attività elettrica da 20 minuti”, prosegue Gerosa. Poi aggiunge: “Questo vuol dire poter incrementare di circa il 30% il numero di trapianti. Ed è solo l’inizio per aiutare i pazienti con scompenso cardiaco che muoiono aspettando in lista”.