La Corte d’Appello di Londra respinge il ricorso del principe Harry: nessuna scorta durante le sue visite nel Regno Unito.
Il verdetto della Corte d’Appello di Londra ha confermato quanto già deciso in precedenza: il principe Harry non avrà diritto alla scorta durante le sue visite nel Regno Unito. Una decisione che arriva dopo mesi di battaglie legali e che potrebbe compromettere ulteriormente i rapporti già tesi con la Royal Family. Se a Pasqua Re Carlo pare non abbia voluto rispondere ad Harry, la situazione non è destinata a migliorare a breve dopo quest’ultimo rifiuto delle autorità britanniche.

L’udienza per il ricorso ad aprile e le accuse di Harry
Il rigetto del ricorso rappresenta un altro duro colpo per Harry, che da tempo cerca di ottenere una forma di tutela adeguata per sé e per la sua famiglia durante i soggiorni in patria. Secondo quanto rivelato dall’Independent e riportato da Il Giornale, gli avvocati del principe avevano anche sollevato il tema di una possibile discriminazione nei confronti del secondogenito di re Carlo III e della defunta Lady Diana rispetto ad altri reali. Ma anche questa argomentazione non ha trovato riscontro nei verdetti finora emessi.
La sentenza della Corte d’Appello di Londra
La Corte d’Appello di Londra, come riportato dall’Ansa, ha respinto il ricorso contro la decisione dell’Home Office di revocare al principe Harry e alla sua famiglia il diritto alla protezione di polizia. Una revoca motivata dal fatto che, dopo la Megxit del 2020, i Sussex non fanno più parte dei “working members” della famiglia reale.
Durante la prima giornata di udienze, ha scritto Il Giornale, l’avvocato Shaheed Fatima ha messo in discussione la condotta del Ravec, il comitato incaricato delle valutazioni sulla sicurezza dei membri della Royal Family. Secondo il legale, il comitato avrebbe adottato “strategia studiata ‘su misura’
per il principe, senza neppure tentare di appurare in maniera concreta il livello di rischio a cui i Sussex sarebbero esposti nel regno“.