Microsoft e Nissan annunciano migliaia di licenziamenti in risposta a un mercato in crisi. Ecco cosa sta succedendo.
Microsoft, che da poco ha detto addio a Skype, e Nissan, duramente colpita da un esercizio in profondo rosso, sono solo due dei grandi nomi costretti a operare tagli drastici. In un momento segnato da incertezza e dazi, le due aziende hanno scelto strategie aggressive per affrontare le sfide del mercato.

Microsoft licenzia il 3% della forza lavoro
Microsoft, come riportato da Dagospia, ha annunciato un piano di riduzione del personale che colpirà circa il 3% della sua forza lavoro globale. Secondo quanto scritto da CNBC, il colosso che contava 228.000 dipendenti alla fine di giugno, ha motivato la decisione con la necessità di “posizionare al meglio la società in un mercato dinamico“.
Nissan affonda: la fusione con Honda e la Renault
Ben più grave è la situazione in casa Nissan. Il colosso giapponese dell’automobile ha annunciato la soppressione di 20.000 posti di lavoro, pari al 15% della forza lavoro globale. La decisione segue un anno fiscale disastroso, chiuso a marzo con una perdita netta di 671 miliardi di yen, pari a 4,08 miliardi di euro. A pesare sono soprattutto il calo delle vendite in mercati strategici come Stati Uniti e Cina, ma anche l’incertezza legata ai dazi statunitensi.
L’amministratore delegato Ivan Espinosa ha dichiarato che “l’attuale incertezza sui dazi statunitensi che riguardano il comparto non ci consentono di fare previsioni sugli utili“. Il piano prevede inoltre la chiusura di sette stabilimenti, portando il numero da 17 a 10 entro il 2027. Nonché l’abbandono del progetto per la costruzione di una fabbrica di batterie nella prefettura di Fukuoka.
La riorganizzazione è resa ancora più complessa dal recente fallimento delle trattative per una fusione con Honda, interrotte dopo che Nissan ha ritenuto “irricevibili” le condizioni imposte sulla propria autonomia gestionale.
Il colpo si ripercuote anche sul partner francese Renault, che prevede un impatto negativo di 2,2 miliardi di euro nel primo trimestre. Intanto, anche Honda e Toyota lanciano allarmi su cali dell’utile netto fino al 70%.