Incendio Thyssen, la Corte Ue apre procedimento contro Roma e Berlino
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Incendio Thyssen, la Corte Ue apre procedimento contro Roma e Berlino

Parlamento Europeo

Incendio Thyssen, Corte Ue apre procedimento contro Roma e Berlino. I magistrati europei hanno accolto il ricorso dei parenti delle vittime.

BRUXELLES (BELGIO) – Incendio Thyssen, Corte Ue apre procedimento contro Roma e Berlino. Nelle ultime ore i giudici europei hanno deciso di accogliere la richiesta avanzata dai parenti delle vittime sul rogo avvenuto nel dicembre 2007 nello stabilimento di Torino. Nelle prossime settimane verranno effettuati tutti i controlli del caso per verificare eventuali mancanze da parte dei due Stati.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

Difficile, al momento, ipotizzare una decisione da parte della Corte dell’Unione Europea. Possibile che Roma e Berlino vengano multate per aver violato i diritti delle vittime e dei sopravvissuti. Ma bisognerà aspettare ancora del tempo per avere la certezza visto che ci potrebbero essere dei ricorsi.

Incendio Thyssen, aperto procedimento contro Roma e Berlino

Il procedimento è stato aperto dalla Corte Europea dopo il ricorso presentato dai familiari delle vittime e da uno dei sopravvissuti. Le carte erano arrivate a Strasburgo nel 2018 con i giudici che si sono presi del tempo per verificare meglio la situazione.

Nelle prossime settimane Roma e Berlino potrebbero inviare le proprie carte di difesa. Secondo i parenti delle vittime entrambi gli Stati hanno violato i diritti, in particolare al rispetto della vita. Nonostante le condanne, infatti, i due manager tedeschi continuano ad essere continuano ad essere in libertà.

Parlamento Europeo
Parlamento Europeo

Roma e Berlino a rischio sanzione?

C’è grande attesa per la decisione da parte della Corte Ue. L’apertura del procedimento potrebbe portare ad una sanzione per Roma e Berlino. I giudici europei sono in attesa delle carte da parte delle due capitali per provare a capire le motivazioni della sentenza.

La condanna dei due manager tedeschi, infatti, non è stata seguita da un mandato di custodia cautelare in carcere. E questo ha provocato il ricorso da parte dei parenti delle vittime.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:38

Milano, maniaco seriale violenta una donna per 11 ore

nl pixel