Peculato, condannato a un anno e dieci mesi l’ex pm Ingroia

Peculato, condannato a un anno e dieci mesi l’ex pm Ingroia

Peculato, condannato a un anno e dieci mesi l’ex pm Ingroia. Attesa per la pubblicazione delle motivazioni.

PALERMO – Processo peculato, condannato a un anno e dieci mesi l’ex pm Antonio Ingroia. La decisione, come riportato dall’Ansa, è arrivata nella serata di mercoledì 11 novembre 2020.

Il gup di Palermo ha deciso di non accettare quanto richiesto dalla Procura. L’accusa nei mesi scorsi aveva avanzato una condanna a quattro anni per la vicenda riguardante la sua nomina di amministratore della società regionale Sicilia-e-servizi. Nelle prossime settimane dovrebbero essere pubblicate le motivazioni e non si esclude un ricorso in secondo grado da parte dell’ex pm.

La richiesta della Procura di Palermo

Nell’udienza al Tribunale di Palermo la Procura ha contestato all’avvocato l’appropriazione di somme non dovute durante il periodo in cui era liquidatore della società Sicilia e-Servizi. Questo incarico era stato dato dall’ex governatore Rosario Crocetta.

L’accusa

La vicenda si riferisce al 2013 quando Ingroia era il liquidatore della Società Sicilia e-Servizi. Secondo l’accusa l’ex pm avrebbe ricevuto l’indennità spettante all’amministratore e si sarebbe fatto pagare il compenso di un intero anno nonostante un incarico durato tre mesi.

L’accusa contestata all’avvocato siciliano è quella di appropriazione di somme non dovute. La richiesta ha avanzato dalla Procura è di una condanna a quattro anni per l’ex magistrato antimafia. Richiesta non accettata dai giudici che hanno optato per una sentenza ad un anno e dieci mesi.

Tribunale

Ingroia si difende: “So di avere operato nel giusto”

Subito dopo una delle udienze Antonio Ingroia aveva commentato la vicenda con i giornalisti: “Mi aspettavo un grazie – le parole l’ex pm – e invece mi sono ritrovato sotto processo. La richiesta della Procura non mi sorprende, dato l’accanimento e l’evidente ostilità nei miei confronti. Quello che è importante è che io so di aver operato nel giusto e di avere la coscienza a posto. Ho capito che c’è un’interpretazione alla rovescia dei fatti“.