Romano Prodi a “Otto e mezzo” critica duramente Giorgia Meloni e l’attuale governo, definendolo discriminatorio e privo di visione europea.
Come riportato su adnkronos.com, Romano Prodi è intervenuto a “Otto e mezzo” su La7 con una riflessione molto dura sull’attuale scenario politico italiano, puntando il dito contro Giorgia Meloni, la sua politica estera e la mancanza di un’opposizione realmente alternativa.

“Meloni obbediente a Trump”, il giudizio netto di Prodi
L’ex presidente del Consiglio ha lanciato un’accusa diretta alla premier: “Meloni è obbediente a Trump. Non parla mai di Europa ma di Occidente. Pensa che si possano difendere gli interessi del Paese senza l’Europa”. Una critica che tocca il cuore della linea atlantista del governo, vista da Prodi come priva di una visione europea autentica.
L’attacco non si ferma all’ambito internazionale. Prodi accusa l’esecutivo anche sul fronte interno: “Non esiste un problema di alternativa al sistema democratico ma il governo fa figli e figliastri”. Come esempio concreto, cita la manovra economica che “taglia sovvenzioni per le metropolitane nelle grandi città governate dal centrosinistra quando tutti dicono proprio che servono”. Questo, secondo Prodi, è il segno di “un potere che discrimina”.
“L’alternativa è scarsa, senza forza né visione”
Sul fronte dell’opposizione, l’ex premier denuncia l’assenza di un progetto credibile: “La destra perde solo se c’è un’alternativa di governo con programmi e obiettivi precisi. Per ora l’alternativa è scarsa, che non ha la forza e la visione futura per dire di essere pronti a governare. Il leader può venire, ma dobbiamo avere un programma pluralistico”.
Prodi si dice osservatore attento dei nuovi movimenti politici: “Per ora non appoggio nessun nuovo movimento ma li guardo con interesse. Non mi chiedono consigli ma li posso dare anche se non me li chiedono”.
Infine, commentando il ruolo geopolitico dell’UE, afferma: “L’Europa non ha contato nulla né a Gaza né in Ucraina. C’era sempre qualcuno dissidente che ha bloccato tutto. Se a un politico va bene così vuol dire che non vuole l’Ue. Abolire l’unanimità in Ue, eliminare il diritto di veto sarebbe la cosa più naturale da fare”.
Conclude sottolineando l’importanza dei rapporti internazionali: “Ho sempre detto che non saremmo mai arrivati alla pace senza un accordo Usa-Cina. Senza un loro accordo non si fa la pace”.