Qui al confine sud occidentale passano milioni di profughi ucraini che hanno lasciato la loro terra.
Una porta per l’Unione europea, una frontiera dove sperare di essere accolti nel mondo occidentale. Qui operano i volontari polacchi che sono in prima linea nell’accogliere e aiutare i profughi vicini anche tramite i gruppi Facebook si mettono in contatto con loro per fornire tutto l’aiuto e il supporto possibile. A Medyka non si trovano le grandi Ong ma le piccole associazioni venute da tutto il mondo per aiutare i milioni di profughi che passano da questa porta per l’Europa. Ad accogliere nella prima città europea oltre il confine gli ucraini che fuggono dalla guerra ci sono anche la comunità pachistana in Germania, l’associazione Usa dei Sikh, gli israeliani di Sauveteurs sans frontières.
Le associazioni danno loro un pasto e un té caldo, molti arrivano a piedi infreddoliti e stanchi. Dopo li aiutano a salire sugli autobus diretti in Ue. Sono soprattutto donne e bambini, tanti bambini arrivati anche soli. Per questa frontiera di Medyka sono passati quasi due milioni di profughi ucraini dall’inizio del conflitto nemmeno tre settimane fa. Medyka è a 5 chilometri dal villaggio ucraino di Shenyni, famoso per essere la porta dell’Europa, qui si è siglato il trattato di Varsavia del 1920 dopo la guerra polacco-ucraina. Qui i volontari polacchi, svedesi, pakistani sono venuti a fornire té e pasti caldi e un supporto emotivo, un’accoglienza ai profughi e anche tanto cioccolato per i bambini che secondo i volontari non basta mai perché i bambini sono tantissimi. Secondo l’Unhcr sono circa 2 milioni quelli che dalla fine di febbraio hanno lasciato l’Ucraina insieme alle loro madri e sorelle.
Raggiungere Medyka a piedi per entrare in Ue
Ora con Kiev assediata e i ponti fatti saltare in aria dall’esercito russo è sempre più difficile scappare. I corridoi umanitari sono stati spesso bersaglio dei missili russi e non è mai stato molto semplice lasciare il paese. Oggi più che mai. “I russi non permettono di scappare, sparano sulla popolazione civile” dichiarano, come mostrano anche le immagini che hanno fatto il giro del web. Quando riescono gli ucraini scappano a piedi, un viaggio stremante fino alla frontiera con bambini, cagnolini e anziani. Il duro popolo ucraino resiste e non si arrende e arriva al confine nonostante il freddo. Le temperature la sera scendono rapidamente sotto lo zero e i chilometri che separano Leopoli da Medyka sono 80 e farli a piedi non è facile. Molti rinunciano e restano in Ucraina.