Tutte le promesse che la Meloni non ha mantenuto nel 2024
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il governo Meloni non mantiene le promesse? La lunga lista del 2024: sanità, pensioni e “finte” tasse

Giorgia Meloni

Le promesse del governo Meloni per il 2024 sono state ancora una volta disattese: dai tagli alle tasse alle pensioni minime, passando per i centri in Albania.

Il 2024 sta per chiudersi e il governo di Giorgia Meloni non ha mantenuto numerose promesse che aveva fatto ai cittadini. Misure che avrebbero dovuto caratterizzare la sua agenda e dare respiro ai ceti medi, alle pensioni minime e ai migranti, sono state rimandate o drasticamente ridimensionate. 

Giorgia Meloni
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Governo Meloni, taglio delle tasse: la beffa per i ceti medi

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo e la stessa Giorgia Meloni avevano promesso un abbassamento delle tasse, in particolare per i ceti medi. 

La riforma fiscale annunciata prevedeva una riduzione dell’aliquota Irpef al 33% per i redditi fino a 60mila euro, ma alla fine, la legge di bilancio per il 2025 non ha portato a nulla di concreto. 

Il taglio è stato rinviato e il sistema fiscale resterà invariato per il prossimo anno, con la fascia tra i 28mila e i 50mila euro che continuerà a pagare il 35%. 

Inoltre, l’introduzione del nuovo taglio del cuneo fiscale, che avrebbe dovuto alleggerire la pressione fiscale sui redditi più alti, ha creato un sistema ancora più complesso e sfavorevole per alcuni, con aliquote marginali che rischiano di arrivare al 56% per i redditi tra i 32mila e i 40mila euro.

Pensioni minime: promesse dimenticate

Una delle promesse più pubblicizzate è stata quella dell’aumento delle pensioni minime a 1000 euro, prevista per il 2025. 

Tuttavia, l’incremento è stato irrisorio, con le pensioni minime che passeranno da 614,77 euro a soli 616,67 euro al mese. 

Nonostante le parole del ministro Antonio Tajani durante la presentazione del Documento di Economia e Finanze (DEF), la promessa è stata disattesa e l’atteso superamento della legge Fornero non è stato neppure avviato.

Extraprofitti delle banche: il governo cede

Nel 2024, la promessa di tassare gli extraprofitti delle banche è svanita. Nonostante il governo avesse parlato più volte della necessità di introdurre una tassa sui profitti delle banche, alla fine il progetto è stato annullato. 

Al suo posto, un prestito che gli istituti bancari dovranno restituire nel 2027, generando un impatto limitato sulle casse dello Stato. 

La posizione della Lega era chiara: far pagare i banchieri, mentre Forza Italia si è opposta. Ma alla fine, il governo ha scelto una soluzione che non ha soddisfatto nessuna delle parti.

Governo Meloni, il fallimento dei centri migranti in Albania

Il progetto dei centri per migranti in Albania, voluto fortemente dal governo Meloni, ha subito numerosi colpi.

Inaugurati a ottobre 2024, questi centri hanno incontrato difficoltà legali e sono stati per lo più inutilizzati. 

Il Tribunale di Roma ha stabilito che il trattenimento dei migranti nei centri in Albania era illegale, contravvenendo alle normative europee. 

Nonostante l’apertura ufficiale e i costi elevati (680 milioni di euro tra il 2024 e il 2028), i centri sono rimasti in gran parte vuoti. 

Un progetto che ha avuto più risonanza mediatica che pratica, mentre il governo ha continuato a difendere l’accordo con l’Albania.

Le liste d’attesa nella sanità: promesse senza risorse

Un altro fronte su cui il governo ha fatto poco è la sanità. Nonostante l’introduzione di misure per ridurre le liste d’attesa, la realtà è che le risorse disponibili non sono sufficienti a risolvere il problema. 

La legge sulle liste d’attesa è stata approvata, ma senza l’incremento di personale e fondi necessari per affrontare l’emergenza, il problema rimarrà intatto, lasciando milioni di italiani in attesa di cure.

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ultimo aggiornamento: 31 Dicembre 2024 17:14

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