La Lombardia vuole vietare i monopattini elettrici ai minorenni

La Lombardia vuole vietare i monopattini elettrici ai minorenni

Verso una stretta sui monopattini elettrici, la proposta di legge della Regione Lombardia: casco obbligatorio per tutti e divieto per i minori.

La Regione Lombardia lavora ad una proposta di legge sui monopattini elettrici. Spicca la richiesta di vietare i nuovi mezzi di trasporto ai minorenni. In altre parole, si chiede che per guidare i monopattini elettrici siano stati compiuti i 18 anni.

Monopattini elettrici vietati per i minorenni, la proposta di legge della Lombardia

Per provare a risolvere una situazione considerata emergenziale, la Regione Lombardia ha preparato una proposta di legge destinata al Parlamento, che intanto lavora sulla nuova legge per riformare il regolamento d’uso di questi nuovi mezzi di trasporto.

La Lombardia chiede che venga sottoscritta una assicurazione per responsabilità civile e che possano mettersi alla guida dei mezzi solo i maggiorenni. Inoltre si chiede che tutti indossino obbligatoriamente il casco protettivo, obbligo che ad oggi interessa solo i minori. Dopo l’approvazione in Consiglio regionale, la proposta di legge sarà trasmessa al Parlamento, dove intanto sono ferme diverse proposte di legge.

Monopattino

Fontana: “Gli eventi drammatici che continuano a ripetersi impongono una riflessione più attenta”

Purtroppo gli eventi drammatici che continuano a ripetersi impongono una riflessione più attenta sul modo in cui questi mezzi devono circolare“, ha dichiarato il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Dal 1° giugno 2020 a oggi, nella sola città di Milano, Areu ha ricevuto 659 richieste di intervento per incidenti con questi mezzi, quasi una al giorno. E’ sotto gli occhi di tutti la loro pericolosità“, è il commento dell’assessore regionale alla Sicurezza.

Attilio Fontana

I lavori alla Camera e al Senato

Quella della Lombardia è una mossa per spingere il governo ad accelerare su una questione che dai Presidenti delle Regioni viene considerata di interesse nazionale. Diversi sindaci hanno deciso di muoversi autonomamente anticipando la decisione del governo.