Il viceministro Maurizio Leo conferma che non ci sarà proroga per il concordato preventivo, mentre il bonus ristrutturazioni resta.
Il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha chiarito che non ci sarà una proroga per il concordato preventivo. Durante una dichiarazione, ha spiegato che la necessità di avere dati chiari entro il 31 ottobre rende tecnicamente impossibile spostare la scadenza. La legge di bilancio deve essere presentata e approvata nei tempi previsti, motivo per cui la proroga “non si può fare”, secondo Leo.
Proroga per il concordato preventivo: la posizione di Maurizio Leo
Il viceministro ha sottolineato come sia stato fatto uno sforzo importante da parte del ministero, dell’Agenzia delle Entrate e di Sogei, per permettere ai contribuenti di avere a disposizione, dal 14 ottobre. I dati completi nella loro cassetta fiscale, rendendo così più semplice aderire al ravvedimento speciale.
Nonostante la consapevolezza delle difficoltà che affrontano professionisti e imprese, Leo ha ribadito l’importanza di mantenere la scadenza per gestire efficacemente una fase cruciale del processo. La serietà nei confronti dell’Europa, secondo il viceministro, è una priorità che non può essere ignorata.
Bonus ristrutturazioni e le parole di Giorgetti sui sacrifici dei banchieri
Per quanto riguarda il bonus ristrutturazioni, Leo ha suggerito che potrebbe essere confermata la detrazione del 50% per le ristrutturazioni della prima casa, anche se non ha potuto fare promesse definitive. La detrazione, attualmente fissata al 50%. Potrebbe scendere al 36% in assenza di una proroga, ma il governo sta valutando l’ipotesi di mantenerla per il prossimo anno. Compatibilmente con le risorse disponibili.
Nel frattempo, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto notizia per le sue dichiarazioni sui sacrifici richiesti ai banchieri. Intervenendo all’evento di Fratelli d’Italia, ha difeso la sua affermazione secondo cui anche i banchieri devono fare la loro parte nei sacrifici richiesti per il rilancio economico. Giorgetti ha ribadito che la sua affermazione “non è una bestemmia” e ha sottolineato come le polemiche nate attorno a questo tema siano state esagerate.
Ha anche confermato che il governo continuerà a ridurre le tasse, rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale, una misura già avviata per aiutare i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro.