La rivolta dei trattori: agricoltori italiani contro l’Europa, il governo e il futuro verde dell’agricoltura.
Trattori contro tutti, la marcia dei trattori dall’Italia alla Francia e la Germania per protestare contro la politica agraria, comunitaria e in alcuni casi anche contro le politiche dei governi sta diventando ormai incandescente.
A Verona, dove è in corso la fiera agricola, i trattori sono già in parata con striscioni contro il governo italiano, oltre che contro l’Europa.
Ma questo crea anche confusione. Ma con chi ce l’hanno esattamente gli agricoltori? E qui veniamo alle divisioni che ci sono di categoria.
Da una parte ci sono i piccoli agricoltori italiani che oltre a protestare contro Bruxelles, come fanno i loro colleghi delle grandi aziende, protestano contro il governo italiano.
Motivo? La mancata proroga del dell’esenzione dell’Irpef che è stata decisa per quest’anno.
Si trattava di un provvedimento di emergenza. Gli agricoltori lo vogliono permanente. Il governo si difende dicendo abbiamo un pò riorganizzato le aliquote dell’Irpef per cui ci guadagnate, ma in realtà in Italia quando si parla di tasse nessuno è contento e soprattutto gli agricoltori, ma anche loro, devono capire che questo è un momento difficile per le casse dello Stato.
Poi c’è il fronte europeo, che vede un pò tutti insieme sotto accusa è la politica agraria comunitaria.
Che cos’è sostanzialmente quella parte del bilancio europeo che viene destinata agli investimenti e al finanziamento del sistema agricolo europeo si chiama PAC. Bene attualmente la PAC rappresenta il 30% del bilancio comunitario che sembra una cifra molto grande trattandosi di centinaia di miliardi. Però attenzione andiamo a guardare. Quel 30% è composto da una spesa che è solo lo 0,3% della ricchezza di ogni singola nazione appartenente all’Unione europea cioè il PIL, zero tre è veramente poco, ma perché è poco perché continuano a scendere gli investimenti in agricoltura?
E qui veniamo anche un pò al problema che riguarda tutti, perché la politica verde europea non privilegia il campo l’agricoltura col verde ma l’energia verde. Si tende soprattutto a fare che cosa? A far destinare l’agricoltura, i campi allo sviluppo di energie alternative perché i pannelli solari le pale eoliche non è che si possono costruire sopra i palazzi pensando che sia una cosa di autosufficienza quindi attenzione.
Terzo problema i fitofarmaci. Come sappiamo per avere colture abbondanti e in salute si usano dei farmaci, i cosiddetti fitofarmaci, dannosi in larga parte all’uomo e per cui sotto accusa da parte dell’Unione europea. L’Unione europea vuole che gli agricoltori taglino del 50% l’uso di questi fitofarmaci. Gli agricoltori che rispondono beh, dateci delle alternative. Purtroppo alternative in questo momento non esistono, quindi il bilancio qui è più salute umana o più raccolto? Attenzione perché il problema riguarda tutti.
Insomma che cosa dire. Abbiamo sostanzialmente un quadro molto molto confuso da una parte le grandi aziende nel caso italiano sono insieme al Governo, un Governo che effettivamente sta facendo da scudo molto importante a tutto il settore agricolo e ai prodotti del made in Italy agricolo.
Dall’altra parte abbiamo i piccoli che si sentono abbandonati, abbandonati a che cosa? A un sistema dei fondi europeo che sta cambiando, dove si cerca di rendere tutto più sicuro, più in salute e più verde, senza però accorgersi che nel resto del mondo non tutti fanno questo lasciando scoperti e quindi con un aggravio di costi i nostri agricoltori.
Bilancio è salute, ambiente, sostenibilità questo è il vero problema l’Europa deve affrontare questo problema nella sua interezza altrimenti dopo i trattori toccherà sicuramente a qualcun altro.