Coronavirus, a Melbourne e Sidney proteste contro il lockdown

Coronavirus, a Melbourne e Sidney proteste contro il lockdown

A Melbourne e Sidney proteste contro il nuovo lockdown deciso per l’incremento dei casi.

SIDNEY (AUSTRALIA) – Proteste a Melbourne e Sidney contro il nuovo lockdown. L’ennesima chiusura totale in Australia per il nuovo aumento dei casi non è stata condivisa da migliaia di persone che si sono ritrovate in strada per manifestare contro questa decisione.

Come riportato dal Corriere della Sera, a Sidney sono stati registrati violenti scontri per una marcia non autorizzata. Manifestazione che ha visto la presenza di molte persone senza mascherine. Protesta che ha portato al ferimento di alcuni agenti, colpiti con piante in vaso e bottiglie d’acqua e 57 arresti. Sono sei, invece, i fermi a Melbourne.

A Sidney emergenza nazionale

Una nuova esplosione di contagi registrata in Australia, con Sidney che ha proclamato una nuova emergenza nazionale. L’avanzata dei contagi sembra essere strettamente collegata alla presenza della variante Delta e il lockdown, almeno in questa prima parte, non ha dato i risultati sperati.

Il governo australiano non ha nessuna intenzione di cambiare la propria strategia dell’eliminazione del virus. E, nonostante le proteste di migliaia di cittadini, le misure dure dovrebbero rimanere almeno fino a quando l’epidemia non sarà ritornata sotto controllo. L’altra questione da risolvere restano i vaccini con una campagna che ha bisogno di una svolta per mettere al sicuro più persone possibili.

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La campagna vaccinale in Australia

La campagna vaccinale in Australia fatica ad entrare nel vivo. A metà giugno, almeno secondo le informazioni date dal governo, solamente il 3% della popolazione aveva ricevuto una dose di vaccino. Si tratta di numeri troppo bassi se si vuole convivere con il virus senza particolari restrizioni.

Somministrazioni che vanno al rilento anche per le pochi dosi di vaccino a disposizione. AstraZeneca e Pfizer sono le due case farmaceutiche principali per quanto riguarda la fornitura nonostante l’approvazione anche di Novavax e Moderna. Non è chiaro, però, il numero dei vaccini consegnati ad oggi all’Australia da parte delle aziende e questo rende più difficile la campagna di vaccinazione.

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