Il famoso sms arrivato sui telefoni di quasi la metà dei percettori dell’Rdc ha dato vita a numerose proteste.
Le proteste per l’addio del reddito di Cittadinanza si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia e, specialmente, nelle zone più povere. Una di queste è sicuramente la Campania visto che sono 43 mila le famiglie di questa regione (22 mila di Napoli e provincia) ad aver ricevuto l’sms che annunciava la sospensione del sussidio statale.
Gli ex percettori si stanno lamentando a gran voce del fatto che non sia stato fatto nulla per il loro reinserimento nel mondo del lavoro prima di togliere l’Rdc: “I cittadini sono stati lasciati soli – ha commentato al Fatto Quotidiano una delle donne impegnate a protestare a Napoli davanti alla sede dell’Inps – abbandonati“.
Le proteste in città
Ciò che ha generato le proteste sono stati i tempi scellerati con cui è stato tolto il sussidio. Per chi aveva un’età inferiore ai 59 anni, il Governo ha pensato a dei corsi di formazione. Il problema, però, è che questi inizieranno a settembre e pagheranno veramente poco.
“Ho ricevuto il famoso sms di sospensione del Reddito la scorsa settimana – ha spiegato al Fatto Quotidiano Vittorio, un uomo di 58 anni – sono stato convocato stamattina al centro per l’impiego di Fuorigrotta e mi hanno appena detto che il mio corso di formazione partirà a settembre. Farò in totale 200 ore e mi erogheranno circa 250 euro nel mese“.
“Io vivo in una casa popolare – prosegue Vittorio – pago 200 euro solo di affitto, mi spiegano come posso fare? Prima prendevo 700 euro di reddito e almeno sopravvivevo. Inoltre il corso inizia a settembre ma il Reddito è interrotto a partire da agosto. Io come faccio se ad agosto non ho nessuna entrata, nemmeno quei 250 euro che dovrei ricevere a settembre?”.
“Vogliono che andiamo a rubare”
Per domani è già stata annunciata una nuova manifestazione che coinvolgerà le strade di Napoli. La sede dell’Inps è stata bersagliata da cori e striscioni. “Vogliono che andiamo a rubare“, urla qualcuno. “Hanno fatto le corse per eliminare il RDC e sono di una lentezza preoccupante per gli altri passaggi previsti in sostituzione della misura“, questo il commento di Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo.
