Ucraina, l’accusa shock sui crimini di guerra

Ucraina, l’accusa shock sui crimini di guerra

L’intervista ad una psicologa di Unicef rivela gli orrori degli stupri sui bambini da parte dei soldati russi.

Oleksandra Kvitko è una psicologa che lavora per l’Unicef che è stata intervistata da Sky tg24. La psicologa ha rivelato che tra i crimini di guerra commessi dai soldati russi durante l’aggressione dell’Ucraina ci sono stati centinaia di stupri anche sui bambini. Kvitko risponde alle chiamate di emergenza delle vittime dei traumi subiti dai soldati russi.

Secondo i dati ci sarebbero stati oltre 400 casi di violenza su donne, bambini e anziani. Nell’intervista la psicologa parla di casi orribili e osceni. Come quello di un bambino di 9 mesi stuprato con una candela. Un altro bambino, invece, racconta la psicologa è morto per le ferite causate dallo stupro di due soldati. Anche una bambina di due anni è stata violentata ma fortunatamente è sopravvissuta.

La psicologa dell’Unicef racconta tra gli esempi che tra i nuovi casi che vengono dalla regione di Kharkiv ci sono due uomini di 57 e 68 anni, tra gli altri. Ma la percentuale di minori è molto alta. “Prima dell’arrivo dei casi di Kharkiv e Kherson la percentuale era 30 per cento minori e 70 per cento adulti. Adesso siamo a 50 e 50” dice Oleksandra.

Nelle chiamate che riceve per le emergenze delle violenze, la maggior parte chiama con pensieri suicidi, dichiara la psicologa. Poi alla domanda sulla veridicità di queste storie, purtroppo afferma che sono tutte vere. “Alcuni dicono che tutte queste storie sono false. Vorrei poterlo dire ma sfortunatamente sono vere. Hanno solo bisogno di essere creduti” dice la psicologa ucraina che racconta poi la loro reazione al trauma.

Bambino ucraino piange

“Lo stupro come genocidio”

Si sentono colpevoli per essere usciti al momento sbagliato. Alcuni non danno la colpa ai soldati russi, sono più i parenti che lo fanno. Le vittime in generale tendono a colpevolizzarsi.” A chiamare il suo numero d’emergenza sono spesso le famiglie. “Lavoro anche con i genitori, perché la maggior parte degli stupri è avvenuta davanti a loro. I soldati russi per qualche motivo hanno sempre bisogno di un pubblico. Che siano genitori, parenti o vicini.”

Infine, la psicologa dell’Unicef alla domanda su cosa siano questi stupri se crimini di guerra o crimini contro l’umanità per lei risponde: “Penso che lo stupro sia un crimine assimilabile al genocidio perché hanno violentato molte persone, molti bambini, dicendo loro che lo avrebbero fatto con ogni prostituta nazista, così da non fargli avere figli ucraini.”

“È un’esperienza che si può superare?” chiede l’intervistatore di Sky Tg24. La psicologa sostiene amara che “Puoi conviverci, ma non lo dimenticherai mai.