Una riforma attesa che ridisegna il futuro previdenziale italiano e grazie alla quale sarà possibile andare in pensione a 62 anni: i requisiti.
A partire dal 2026, molti contribuenti potranno andare in pensione a 62 anni, anche se non tutti potranno fruire di questa opzione, in quanto sono richiesti specifici requisiti e una contribuzione effettiva di un certo numero di anni, al di là dell’età anagrafica. Scopriamo, dunque, insieme tutte le novità in merito.
Pensioni, svolta dal 2026: via a 62 anni ma solo con requisiti più rigidi
La popolazione italiana invecchia e i lavoratori attivi sono sempre meno in proporzione ai pensionati. In quest’ottica, il governo ha deciso di intervenire in tema previdenziale con una riforma che permette, ad alcuni contribuenti, di andare in pensione a 62 anni.

C’è da dire, però, che i requisiti da rispettare sono diversi e oltremodo specifici, ma non solo: mediante questa misura, inoltre, si potrebbe andare a pesare maggiormente sui giovani lavoratori e su chi ha avuto carriere discontinue, che potrebbero non riuscire a soddisfare i nuovi criteri entro i 62 anni.
Al tempo stesso, si temono ripercussioni sul mercato del lavoro. Se da un lato la riforma punta a contenere la spesa pubblica, dall’altro potrebbe rallentare il ricambio generazionale nelle aziende e peggiorare la disoccupazione giovanile.
Le imprese saranno – quindi – chiamate a investire maggiormente in formazione e crescita professionale per aiutare i lavoratori ad accumulare esperienza e contributi utili alla pensione.
Disparità territoriali
Uno dei punti più delicati riguarda il divario tra Nord e Sud. Nelle regioni settentrionali, caratterizzate da maggiore occupazione e stipendi più alti, rispettare i nuovi requisiti sarà più semplice, rispetto al Mezzogiorno, dove vi sono disoccupazione cronica e salari più bassi.
Molto importante, infine, sarà, la capacità del governo di comunicare con trasparenza e chiarezza. Una riforma di tale portata non può prescindere da un’informazione accessibile e capillare, che permetta ai cittadini di comprendere come pianificare il proprio futuro pensionistico.