Dopo l’Ucraina la Moldavia? L’annuncio di Putin spaventa tutta Europa

Dopo l’Ucraina la Moldavia? L’annuncio di Putin spaventa tutta Europa

Il leader del Cremlino ha annunciato la revoca del decreto sulla sovranità della Moldavia. Per Putin bisogna fare gli interessi nazionali.

È giunta un’indiscrezione secondo la quale lo zar di Russia Vladimir Putin avrebbe revocato il decreto sulla sovranità della Moldavia. Il presidente del Cremlino avrebbe anteposto gli interessi della nazione al decreto. Si tratta, nello specifico, di un documento risalente a circa 11 anni fa, periodo in cui la politica estera della Federazione russa si poneva lo scopo di intraprendere delle relazioni più strette con l’Europa e gli Stati Uniti. 

Vladimir Putin

I rapporti tra Russia, Usa ed Europa oggi

Uno scenario molto difficile da immaginare al giorno d’oggi. Difatti con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina i rapporti tra Mosca ed Europa e Stati Uniti sembra essere gravemente compromesso. In questo senso l’Europa non si è risparmiata dall’infliggere forti sanzioni nei confronti della Russia, mentre gli Stati Uniti risultano tra i primi fornitori di armi a Kiev. Ed è proprio per questi motivi che Putin ribadisce come l’Occidente sia promotore del conflitto. 

La notizia della revoca del decreto sulla sovranità della Moldavia è stata ripresa dal quotidiano Guardian. Il decreto in questione tratta le politiche sul futuro della Transnistria. Si tratta di una regione separatista sostenuta da Mosca, che si trova anche al confine con l’Ucraina.  

Uno scenario mutato

In quella zona la Russia ha anche numerose truppe dislocate. Secondo quanto stabilito dal decreto, redatto ben undici anni fa, sarebbe compresa una componente moldava. Inoltre il decreto in questione era stato realizzato sulla base delle politiche estere che si erano instaurate in quegli anni, precisamente quelle in vigore nel 2013.  

In questo senso il decreto prevedeva delle relazioni più strette con Stati Uniti ed Europa. Ma alla luce della situazione generatasi a distanza di undici anni, lo zar di Russia ha optato per la revoca in modo da «garantire gli interessi russi in relazione ai cambiamenti nelle relazioni internazionali», dice.