Putin firma il decreto: risarcimento da 76mila euro

Putin firma il decreto: risarcimento da 76mila euro

Il presidente russo firma un decreto per un risarcimento da 76mila euro che andranno alle famiglie dei soldati vittime di guerra.

Putin ha firmato il decreto che prevede un risarcimento di 76mila euro per le famiglie delle vittime dei combattimenti in Ucraina e in Siria. I parenti dei soldati morti in guerra riceveranno un risarcimento di cinque milioni di rubli, ovvero 76mila euro circa. Il decreto prevede che “In caso di morte di militari in servizio nella Guardia Nazionale (e) che hanno preso parte all’operazione speciale (in Ucraina) o hanno svolto missioni speciali in Siria, i loro familiari riceveranno un risarcimento di cinque milioni di rubli”.

Il presidente russo aveva già firmato un simile decreto ad aprile per le guardie di frontiera che si trovavano alla periferia del territorio ucraino. Questo decreto comprendeva anche i “volontari” morti durante l’offensiva russa in Ucraina. Questo corpo istituito nel 2016, la guardia nazionale russa, è responsabile dei compiti normalmente assegnati alle forze antisommossa e alle unità di polizia d’elite. La guardia nazionale russa risponde direttamente al capo dello stato russo, ovvero lo stesso Putin.

Militare Russia

Putin risarcisce le famiglie delle vittime in guerra

Per quanto riguarda il numero delle vittime di questa guerra in Ucraina ancora non si sa il dato preciso. Il motivo è la massima riservatezza che i funzionari russi continuano a mantenere massima nei confronti dei loro soldati. Il numero di vittime della Guardia Nazionale in Ucraina o Siria non è dato di sapersi. A fine marzo, il ministero della Difesa aveva annunciato che 1.351 soldati sono stati uccisi sul territorio ucraino. Ma esperti occidentali ritengono che il numero sia di gran lunga più alto di quello dichiarato da Mosca.

Un altro decreto arriva nel giro di pochi giorni quindi dal Cremlino dopo quello che autorizzava l’adozione dei bambini ucraini da parte delle famiglie russe. Questo decreto è stato visto come una formalizzazione e legalizzazione del furto di bambini.