Putin, la fidanzata colpita dalle sanzioni europee?

Putin, la fidanzata colpita dalle sanzioni europee?

Oltre al patriarca Kirill di Mosca, anche Alina Kabaeva, presunta fidanzata del Presidente russo Putin, subisce delle sanzioni da parte di Bruxelle.

In realtà il legame sentimentale tra i due non è mai stato riconosciuto ufficialmente. La ginnasta avrebbe una relazione sentimentale con Vladimir Putin, anche se il Cremlino non ha mai confermato le voci relative alla notizia, nonostante sia nota a livello mondiale.

La proposta della sanzione

L’Unione europea sta cercando di sanzionare l’ex ginnasta che presiede il National Media Group, definita come “strettamente associata a Putin”. La proposta non è ancora definitiva in quanto l’elenco deve ancora essere approvato dai governi europei. L’incontro tra gli ambasciatori dell’UE dovrebbe svolgersi nella giornata odierna, di mattina. Si dovrà discutere e valutare l’approvazione di un sesto pacchetto di sanzioni. Quest’ultimo includerà anche misure per eliminare gradualmente tutte le importazioni di petrolio entro la fine dell’anno.

Tutto ciò è stato dichiarato in un documento che mette Kabaeva nella ‘lista nera’ dell’Ue. In quest’ultima vi sarà anche il patriarca ortodosso Kirill di Mosca.

Secondo quanto affermato dal documento, l’holding del National Media Group vanta partecipazioni nella maggior parte dei principali media russi propagandistici. Per questo motivo è ritenuta responsabile del sostegno ad azioni che minano l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Vladimir Putin

Oltre all’ex ginnasta, ad essere già state sanzionate sono anche due delle figlie del Presidente russo avute durante il matrimonio con la sua ex moglie.

L’annuncio di Ursula Von Der Leyen

Nella giornata di ieri, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato: “Vieteremo le nostre onde radio a tre grandi emittenti statali russe.” I tre destinatari del provvedimento “non saranno più autorizzati a distribuire i loro contenuti nell’Ue in qualsiasi forma, sia via cavo che via satellite o su Internet o tramite app per smartphone. Abbiamo identificato questi canali tv come portavoce, che amplificano le bugie e la propaganda di Putin in modo aggressivo. Non dovremmo più dare loro un palcoscenico per diffondere queste bugie. Il Cremlino si affida a contabili, consulenti e spin-doctor dall’Europa. E questo ora si fermerà. Stiamo vietando la fornitura di tali servizi alle società russe”.