Il capo di stato russo avrebbe avuto un faccia a faccia con il leader della Wagner dopo nemmeno un mese dal tentato golpe.
Il colpo di stato di qualche settimana fa dei mercenari della Wagner, pronti a marciare su Mosca e su Vladimir Putin, potrebbe essere stato combinato dal leader della milizia ed il capo di stato russo. Questa l’ultima ipotesi ragionata da alcuni esperti in base ad alcune rivelazioni arrivate dalla Francia.
Liberation, citando fonti “dei servizi di informazione occidentali“, ha spiegato che “almeno da venerdì 1 luglio Prigozhin sarebbe al Cremlino, dove è stato convocato dai suoi principali comandanti. Avrebbe incontrato Vladimir Putin e sarebbe stato ascoltato dal generale Viktor Zolotov, comandante della guardia nazionale Rosgvardia e fedelissimo del presidente, e da Serghei Naryshkin, capo dei servizi di informazione esterni russi“.
Una pace troppo prematura
Il fatto che Vladimir Putin e Evgeny Prigozhin si siano già stretti la mano, dopo così poco tempo, ha destato più di un sospetto. L’oligarca russo, infatti, è libero di muoversi sul territorio verso cui aveva puntato le sue truppe. Anche vero, però, che il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, in merito, aveva dichiarato: “Se pensate che Putin sia così maligno e vendicativo da spazzarlo via domani no, questo non accadrà“.
Dagospia, però, si spinge più in là: “Questo – scrivono – significa anche che Prigozhin sta concordando tutti i suoi passi direttamente con Putin“. La domanda, quindi, sorge spontanea: possibile che quel colpo di stato fosse concordato?