Putin incontra il presidente cinese Xi Jinping a Samarcanda. Si tratta del primo incontro dall’inizio della guerra in Ucraina.
“I tentativi di creare un mondo unipolare” da parte dell’Occidente “hanno assunto forme assolutamente orribili”, ha annunciato Putin, nel corso del suo incontro con Xi Jinping. A riferirlo, la Tass.
La Tass
Stando alla stessa Tass, Putin ha dichiarato a Xi Jinping di comprende “le preoccupazioni della Cina sulla questione ucraina”, intendendo “chiarire la posizione russa” in merito.
La Russia sarebbe “fermamente impegnata” circa riconoscimento del principio di una sola Cina e condanna “le provocazioni degli Usa a Taiwan”, ha ribadito Putin.
La Cina è solerte nell’impegnarsi con la Russia “come tra grandi potenze”, ha risposto il presidente Xi Jinping parlando con il suo alter ego russo.
Insomma, pare non ci siano ostacoli allo sviluppo ulteriore delle relazioni Russia-Cina, aveva dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Non ci sono stati ostacoli agli ulteriori sviluppi e al rafforzamento delle relazioni tra Russia e Cina negli ultimi anni” ha detto il portavoce. “Si tratta di rapporti molteplici e capillari e l’impossibilità di incontri in presenza a causa delle restrizioni per la pandemia è stata compensata da frequenti chiamate telefoniche. I leader sono sempre rimasti in contatto”.
Lato suo, Mosca ha assicurato di non avere intenzione di trasformare l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (SCO), l’alleanza fra alcuni Paesi dell’ex Unione sovietica in Asia centrale con la Russia, in un’istituzione in lotta con la Nato.
“Nessuno si prefigge tali compiti” ha detto Peskov, “Ogni relazione nella SCO si basa sul rispetto reciproco degli interessi e sul mutuo vantaggio. In realtà, si tratta di un’amicizia in nome di qualcosa, piuttosto che contro qualcuno”, ha epilogato.
“La cooperazione rende i Paesi soggetti a sanzioni Usa più forti” ha poi sottolineato il presidente iraniano Ebrahim Raisi che a margine del vertice ha avuto un incontro con Putin.