Putin non può permettersi la mobilitazione generale: sta ricorrendo al reclutamento mascherato, con bugie e sotterfugi.
Il reclutamento mascherato di Putin serve a riempire i voti che si sono creati all’interno dei battaglioni di militanti operanti in Ucraina. Il leader del Cremlino necessita il reclutamento, ma non può permettersi la mobilitazione generale. Sempre più soldati muoiono, rimangono feriti.
La via d’uscita per il presidente russo Vladimir Putin è il reclutamento mascherato attraverso contingenti. Queste segnalazioni sono pervenute da organismi di raccolta e studio di informazioni come Institute for the Study of War ed anche grazie ad alcune osservazioni di specialisti di «cose russe».
Si parla di insurrezione e – forse – la messa a punto di un colpo di stato. Attualmente la popolazione russa è in subbuglio: il disordine regna sovrano. Bottiglie molotov lanciate dai civili contro i commissariati ed i centri di arruolamento. Si tratta di gesti estremi, di persone sofferenti condizionate anche dalla propaganda ucraina.
Il reclutamento
Il reclutamento delle forze armate russe avviene per fasi. Per prima cosa, i riservisti sono convocati nei centri, in cui viene offerto loro un nuovo ingaggio. Le compagnie di sicurezza stanno attualmente mettendo insieme reparti misti, ed uniscono nuovi arrivati ai soldati delle unità aviotrasportate. Questa unione però, risulta poco efficace. Nei battaglioni non sono presenti ufficiali esperti, a causa del fatto che ne sono morti a centinaia. Da poco, a Belgorod sono arrivati circa 2.500 soldati, che dovranno seguire un corso d’aggiornamento veloce per essere preparati all’operazione. Dalla Cecenia si sono aggiunti 600 soldati ai battaglioni.
Le pressioni del Cremlino stanno provocando non poche rivolte da parte della patria russa. Le persone si stanno ribellando agli arruolamenti lanciando bottiglie con liquidi incendiari. Le maggiori rivolte verificatesi fino ad ora, si sono svolte a Mosca.
Tra le situazioni di preoccupante insurrezione, anche quella del campo a Kharkiv mostra dei rivolti allarmanti. La resistenza ha infatti raggiunto il confine con la Russia, più precisamente a Ternova. Lì, ha diffuso le foto mostrando il cippo con i colori nazionali.
Si tratta di un’offensiva simbolica. L’offensiva, si suppone possa rientrare poco più a est attraversando il fiume a Stari Saltov.
Gli invasori hanno portato avanti un’incursione a nord di Sumy. Si tratta di un assalto arrivato dal territorio russo. Stando alla versione dei difensori, l’attacco sarebbe stato respinto. Ma comunque si tratta di un modo attuare pressioni, in modo da costringere gli ucraini a tenere forze consistenti.