Per Vladimir Putin, le sanzioni occidentali non hanno solo colpito la Russia, ma hanno danneggiato l’economia occidentale.
Il presidente della Russia Vladimir Putin è diventato il nemico pubblico numero uno. La sua scelta di invadere l’Ucraina ha ricevuto delle reazioni estremamente negative da parte della maggioranza dei leader politici nonché della popolazione mondiale. La catastrofe umanitaria causata dall’invasione russa ai danni dell’Ucraina è senza precedenti, almeno nell’ultimo decennio, in Europa.
L’occidente non ha lasciato passare questa scelta di Putin di invadere l’Ucraina. Infatti, la Nato ha deciso di punire la Russia tramite importanti sanzioni economiche nei confronti della patria del leader del Cremlino. Nel dettaglio, sono state colpite le banche, gli oligarchi russi vicini a Putin, nonché la popolazione civile. Le sanzioni economiche hanno infatti decimato il potere d’acquisto dei russi, che in molti casi hanno deciso di migrare verso altri lidi, non costretti dalle bombe come i loro cugini ucraini, ma per poter conservare un tenore di vita accettabile, in seguito alle sanzioni europee.
Le parole del leader russo sulle sanzioni
Eppure, il leader del Cremlino ha commentato le misure europee nei confronti della Russia, asserendo che le sanzioni contro la Russia hanno danneggiato significativamente l’economia occidentale. “La Russia ha resistito a una pressione senza precedenti provocata dalle sanzioni. Il tentativo occidentale di far collassare il sistema bancario russo con le sanzioni non è riuscito“. Queste le parole di Putin, che ha dichiarato che il rublo e l’inflazione si stanno stabilizzando. Inoltre, la disoccupazione del Paese, stando al presidente della Russia, è bassa, e la domanda al dettaglio si sta inoltre normalizzando. Ma dobbiamo credere alle parole del leader del Cremlino o è solo propaganda?