Al netto delle trattative di pace per l’Ucraina, la Russia di Putin ha mandato un segnale schierando i missili Oreshnik in Bielorussia.
Prima l’apertura alla pace con l’Ucraina, poi il dietrofront dopo un presunto tentativo di attacco con droni alla residenza di Putin. Mosca fa il bello e il cattivo tempo e manda, ora, un altro segnale. Il leader del Cremlino, infatti, ha schierato i missili nucleari Oreshnik in Bielorussia dando la sensazione di tenere “sotto scacco” anche l’Europa.
Putin schiera i missili Oreshnik in Bielorussia
Da una parte le trattative per la pace in Ucraina, dall’altra l’ennesima prova di forza della Russia verso l’Europa e il mondo intero. Putin ha scelto di far vedere “i muscoli” con l’annuncio che i suoi missili Oreshnik, schierati con capacità nucleare in Bielorussia, “sono ora operativi”. Un segnale chiaro non solo in ambito della guerra con Kiev ma anche in vista di un potenziale conflitto allargato.
In questo clima di incertezza e di caos nella diplomazia europea, si cerca di comprendere le reali intenzioni della Casa Bianca, con i leader d’Europa, inclusa Giorgia Meloni, che si sono consultati nuovamente tramite una call, preparando il terreno per una prossima riunione il 6 gennaio in Francia, nell’ambito della Coalizione dei Volenterosi.
La guerra in Ucraina va avanti
Intanto il conflitto tra Russia e Ucraina non si placa e anche nella notte non sono mancati attacchi e vari tentativi da ambe due le parti. Quattro persone, tra cui tre bambini, sono rimaste ferite in attacchi aerei russi avvenuti nelle scorse ore nella città ucraina meridionale di Odessa. A renderlo noto su Telegram è stato Sergey Lysak, capo dell’amministrazione militare locale.
Dal canto suo, Mosca ha riferito che “nel corso della notte appena trascorsa, i sistemi di difesa aerea hanno intercettato e distrutto 86 droni ucraini”. Anche in questo caso la notizia è stata data tramite l’account Telegram ufficiale. Sono stati abbattuti, secondo quanto affermato, 56 droni sul Mar Nero, 9 sulla regione di Bryansk, 8 sulla regione di Lipetsk, 5 sulla regione di Krasnodar e 8 sulla Repubblica di Crimea, annessa dalla Federazione Russa nel 2014.
