Strasburgo congela tutti i dossier lesiglativi in corso che riguardano il Qatar. Il caso ha messo a nudo le debolezze del Parlamento.
Dopo lo scandalo di corruzione che ha visto l’arresto e la sospensione di alcuni deputati, il Parlamento europeo decide che non avrà più a che fare con il Qatar. Infatti, sono stati sospesi immediatamente tutti i lavori legislativi inerenti a Doha. La vicenda ha mostrato la vera faccia del Parlamento, un’istituzione con dei limiti nel contrastare fenomeni di corruzione e di ingerenze da parte delle lobby.
La prima azione di Strasburgo per reagire allo scandalo riguarda nell’immediato il Qatar. “Ho chiesto una revisione su quello che è stato votato e su cui abbiamo lavorato”, ha detto la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. Si riferisce alla recente risoluzione sui diritti umani in Qatar votata dal Parlamento in cui si sottolineano i passi avanti raggiunti.
Gli arresti
Il Qatargate ha messo alla luce la collusione di alcuni degli eurodeputati e, talvolta, anche dei loro parenti. Sono stati posti sotto arresto nei giorni scorsi la vicepresidente Eva Kaili (destituita dal suo incarico), il suo compagno Francesco Giorgi, l’ex eurodeputato del Pd Panzeri e per Niccolò Figà-Talamanca. Sarebbero in corso anche le indagini su ulteriori deputati che potrebbero avere ricevuto tangenti o benefit da un paese straniero per influenzare la propria attività politica.
Riforme parlamentari
Il caso ha mostrato le debolezze del Parlamento europeo nel contrastare fenomeni di corruzione e di ingerenze da parte delle lobby. C’è il problema delle lobby, ong o fondazioni, e anche quello dei limiti del registro di trasparenza, il sistema messo a punto dall’Eurocamera per tenere traccia delle attività di lobby all’interno dell’istituzione.
“Metteremo in campo un ampio pacchetto di riforme nel 2023. Esistono delle falle che vanno chiuse come quella degli ex membri del Parlamento europeo o nel registro della trasparenza”, ha detto la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. “Le riforme includeranno il rafforzamento dei sistemi parlamentari di protezione degli informatori, un divieto a tutti i gruppi di amicizie non ufficiali, la revisione del controllo delle regole del nostro codice di condotta”, ha aggiunto.