Qatargate: il piano del Parlamento Ue per evitare nuovi scandali

Qatargate: il piano del Parlamento Ue per evitare nuovi scandali

La presidente del Parlamento Ue Metsola propone un piano anti-Qatargate e prepara la stretta per l’attività di lobbying.

La proposta della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola arriverò questa settimana. Nelle 14 punti del piano c’è anche l’eventuale esonero degli europarlamentari dall’attività di lobbying per due anni dopo aver lasciato il loro incarico. Si tratta della revisione in materia di lobbying e trasparenza promessa e decisa dalla presidente dell’europarlamento dopo lo scandalo Qatargate che ha travolto le istituzioni europee.

Il piano di Metsola, secondo quanto riporta Politico, tra le 14 proposte ci sarà l’obbligo per chiunque entri nelle due sedi del Parlamento a Bruxelles e Strasburgo di dichiarare chi sta incontrando, verranno vietati gruppi di amicizia non ufficiali dei deputati con Paesi non appartenenti all’UE e i deputati dovranno fornire dati sulle loro altre fonti di reddito.

parlamento europeo

Le proposte di Metsola per evitare nuovi scandali

Questa stretta è necessaria per recuperare la credibilità del Parlamento europeo messa a dura prova con lo scoppio del Qatargate, lo scandalo che ha visto implicati in casi di corruzione dei parlamentari, su cui sta lavorando la Procura belga con l’ausilio di altre procure europee. L’europarlamento ora deve reagire per recuperare fiducia da parte dei cittadini europei. Il piano anti-corruzione di Metsola sono solo “primi passi”, molte delle proposte sono rapide e attuabili nel giro di pochi mesi ma è probabile che ci saranno ulteriori misure in materia di trasparenza.

La presidente Metsola presenterà oggi la sua proposta in una riunione a porte chiuse con i capi dei nove gruppi politici del Parlamento, la Conferenza dei presidenti. Alcune delle proposte possono essere attuate anche in autonomia da Metsola, come la creazione del portale sul sito web del Parlamento dedicato alla trasparenza. Ma ci sono molte proposte che hanno bisogno del consenso degli eurodeputati. L’obiettivo della presidente è quello di evitare che accadano nuovi scandali come il Qatargate.

La stretta su deputati e assistenti

I parlamentari, i funzionari e gli assistenti saranno obbligati a rivelare chi incontrano quando si discute del lavoro legislativo in corso, che siano interne o esterne ai locali parlamentari. Inoltre, per ogni relazione che un eurodeputato è chiamato a redigere dovrà dichiarare quali conflitti di interesse ha su quell’argomento. La stretta del piano include anche controlli a campione da parte di funzionari dell’Ue sui gruppi che hanno sottoscritto il registro della trasparenza. Anche i rappresentanti di Paesi non appartenenti all’UE dovranno essere iscritti al registro per poter svolgere attività di lobbying.

Metsola ha anche proposto che gli ex deputati non ottengano più un badge permanente per accedere al Parlamento bensì debbano registrarsi con un pass giornaliero. Deputati e assistenti non potranno ricoprire incarichi dirigenziali presso le Ong ma potranno avere un secondo lavoro.

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