Milan, quanto sei cambiato: il futuro di Vincenzo Montella si decide con le piccole, gli scontri diretti si possono anche perdere…
Partiamo dai dati di fatto: vincere contro il Napoli capolista era un’impresa probabilmente fuori dalla portata del Milan di Vincenzo Montella. Con il coraggio di lasciarsi alle spalle il glorioso passato, dobbiamo ammettere che sulla carta non c’era partita o quasi. La buona notizia è che i rossoneri hanno provato a far vedere qualcosa. Dopo un primo tempo in cui hanno concesso troppo all’undici di Maurizio Sarri, fermato ad inizio ripresa dal palo colpito da Mertens che avrebbe potuto chiudere definitivamente la gara, per venti minuti buoni il Diavolo ha provato a costruire senza però riuscire a mettere in apprensione Reina. La soluzione tattica a due punte ha creato problemi ai partenopei, bravi però a giocare una partita tatticamente perfetta o quasi.
Lo spirito c’è ma gli errori tattici restano
Forse per la prima volta dall’inizio della stagione i rossoneri hanno continuato a crederci e a combattere anche dopo lo svantaggio. La crescita dello spirito della squadra è evidente ma gli errori tattici restano troppi. Ad esempio, se lo scopo era quello di difendere a quattro in fase di non possesso, perché non schierare almeno un terzino tra i cinque di centrocampo? Fabio Borini e Giacomo Bonaventura sono sembrati in costante affanno contro Insigne e Callejon, troppo liberi soprattutto all’altezza della trequarti campo. Altra scelta difficile da comprendere è l’impiego di Suso da seconda punta: lo spagnolo nei minuti in cui è rimasto in campo ha fatto vedere solo uno spunto interessante, ovviamente partendo da destra e poi accentrandosi.
Quale futuro per Vincenzo Montella
Se la crescita psicologica della squadra la si deva all’allenatore, gli errori tattici non possono che dipendere dallo stesso Vincenzo Montella. La sconfitta contro il Napoli di fatto non ha cambiato gli equilibri legati al suo posto in panchina, non ha guadagnato punti-fiducia né ha fatto clamorosi passi indietro. Paradossalmente il posto di Montella lo si deciderà nelle prossime partite quando, scontri diretti ormai alle spalle, il Milan sarà chiamato a non perdere punti contro le piccole.